#IsraeleDifendeLaPace – Dalla Difesa le cure, e la salute

Dr. Warren Selman, left, with inventors Moty Avisar and Alon Geri. Photo by Keith Berr Photography“Come affrontare un problema complesso e risolverlo?”. La risposta è chiara per coloro che fanno parte dell’esercito israeliano, perché, come spiega Danny Gold, il Generale di Brigata che ha profondamente innovato il sistema di difesa antimissile Iron Dome, protagonista di questa estate infuocata “dobbiamo farlo ogni giorno”. Buona parte dei militari coinvolti in progetti di innovazione e ricerca, abituati come sono a trovare soluzioni multidisciplinari complesse, trovano facilmente impiego nelle industrie high-tech. E hanno successo.
Ricerca e sviluppo, due parole chiave nella crescita di ogni paese, in Israele hanno un significato profondo, talmente rilevante da essere alla base di uno dei fenomeni più noti, per cui la sua fama è mondiale. Il numero altissimo di start-up che vedono la luce ogni anno ha radici anche nella necessità del paese di trovare sempre nuove soluzioni per i problemi militari. Soluzioni basate su idee che spesso trovano un’applicazione anche in ambito civile. E sono in particolare le innovazioni in campo medico che hanno fatto di Israele uno dei principali attori mondiali nel campo dell’innovazione.
D. Todd Dollinger, presidente e amministratore delegato del Trendlines Group, che si occupa dell’incubazione delle nuove compagnie tecnologiche, ha spiegato che nel mondo circa il cinquanta per cento della moderna attrezzatura medica ha in qualche modo avuto origine in Israele. E il paese è primo per numero di brevetti nel campo, grazie in particolare alle tecnologie di acquisizione ed elaborazione dei dati che sono state elaborate dall’esercito, che – seppure in maniera indiretta – hanno portato all’enorme sviluppo dell’apparecchiatura medica più avanzata.
Il risultato forse più noto è la famosa PillCam, la capsula che una volta ingerita permette la visualizzazione del canale digerente del paziente senza bisogno di ricorrere all’endoscopia, grazie a due minuscole telecamere. Given Imaging, la compagnia dietro all’invenzione, è stata fondata da Gabi Iddan, un ingegnere formatosi nei ranghi di Tzahal che per il controllo di PillCam ha utilizzato le stesse tecnologie che servono a guidare alcuni missili.
Ma anche uno dei prodotti più noti a chiunque si occupi di soccorso d’emergenza, il famoso Emergency Bandage, è un’idea di un medico militare, Bernard Bar-Natan. È un sistema che è riuscito a salvare la vita di talmente tanti militari americani impegnati in Iraq da diventare famoso in America come Israeli Bandage. Il caso forse più noto però non ha salvato la vita a un soldato, bensì a Gabrielle Gifford, l’esponente del Congresso gravemente ferita durante un comizio in Arizona. Il tentativo di assassinarla è fallito grazie all’innovazione israeliana ha anche reso noto al grande pubblico che il cognome originale della sua famiglia era Hornstein ma suo padre, ebreo lituano emigrato negli Stati Uniti, aveva scelto di modificarlo in Gifford per evitare l’antisemitismo.
Warren Selman, medico, ha spinto Moty Avisar e Alon Geri,(nell’immagine sono ritratti da Keith Berr), ufficiali dell’aviazione in pensione a inventare di un simulatore che permette al neurochirurgo di testare le operazioni di microchirurgia sul cervello prima di procedere sui pazienti. La tecnologia di partenza? Proviene ovviamente dai simulatori di volo, e permette di generare immagini in tre dimensioni create a partire da risonanza magnetica e e tomografia assiale computerizzata del paziente, e riesce a dare al neurochirurgo anche la possibilità di sapere in anticipo come reagiranno i tessuti e le strutture cerebrali dopo l’operazione.
L’ultimo prodotto di uno dei maggiori sviluppatori e produttori di piattaforme per la crioterapia ha da poco reso disponibile Visual-ICE, un sistema che permette di distruggere alcuni tipi di tumore con una tecnica poco invasiva. Viene dalla tecnologia usata per i missili Rafael, ed è così preciso da permettere anche di intervenire sulle fibre nervose, per una gestione del dolore dei pazienti. E poi una micro pompa che permette un dosaggio a distanza dell’insulina – comprato dalla Roche per duecento milioni di dollari nel 2010 – e invece è stato comprato dalla Johnson & Johnson per cinquecento milioni di dollari il sistema di mappatura a tre dimensioni del cuore che aiuta i cardiochirurghi a operare con un livello di precisione mai raggiunto.
La medicina è solo uno dei campi in cui la ricerca israeliana eccelle, a partire dall’innovazione che è servita per lo sviluppo di tecnologia per l’esercito. Che è così riuscito a salvare un numero incalcolabile di persone, e a migliorare la vita dei malati in tutto il mondo.

Ada Treves twitter @atrevesmoked

(19 agosto 2014)