Israele – Garcia, addio tra le lacrime

oscar garciaEra tornato per completare l’opera: esportare il tiki-taka, modello di gioco che ha fatto grande il Barcellona, nel campionato israeliano. Dopo aver vinto il torneo 2012-13, e dopo un break di un anno in Inghilterra sulla panchina del Brighton & Hove, Oscar Garcia aveva scelto ancora Tel Aviv. E ancora Maccabi. Un sodalizio vincente, una nuova ventata di idee a beneficio di tutto il movimento calcio nazionale.
Oggi quel sodalizio si scioglie “per l’attuale situazione legata alla sicurezza nel paese”. Così il tecnico spagnolo, con un passato da centrocampista per Barca ed Espanyol, nel rassegnare le dimissioni. Una decisione difficile, sofferta, maturata durante il conflitto con i terroristi di Hamas. Una decisione che il club ha accettato a malincuore ma con pieno rispetto della stessa. “Voglio ringraziare Oscar per quello che ha fatto. Porta il nostro club nel cuore ma le circostanze lo hanno portato a cambiare idea”, ha dichiarato il presidente Mitch Goldhar. Al suo posto un altro tecnico iberico, Paco Ayestaran, già vice allenatore di Rafa Benitez al Liverpool e al Valencia.
“Per Tel Aviv una ricetta catalana”, titolavamo su Pagine Ebraiche due anni fa introducendo l’arrivo di Garcia, ex allenatore delle giovanili blaugrana, a Tel Aviv. Le sue parole, al momento della presentazione alla stampa, erano state: “Voglio trasformare questa squadra nel Barcellona di Israele. Voglio portare gioco, intensità e divertimento. Sono convinto che col tempo riusciremo a fare qualcosa di importante”. Promesse mantenute visto che, nove mesi dopo, il Maccabi era tornato a festeggiare il titolo a 10 anni dall’ultima gioia. Lo aveva fatto abbinando bel gioco e concretezza, vincendo quindi la sfida di una dirigenza che aveva dimostrato la sua propensione internazionale assumendo anche il figlio del leggendario Johan Cruyff – Jordi – come responsabile del settore tecnico. Oggi resta la tristezza di un percorso non concluso, l’amarezza di un progetto interrotto da cause esterne e non preventivabili.
Ed è tutta l’estate dello sport israeliano ad essere segnata dal conflitto con Gaza. Con il calcio che, forse più di ogni altra disciplina, ne ha pagato le conseguenze. Campionato rinviato a data da definirsi, partite europee disputate in campo neutro, vicissitudini varie. E adesso, l’addio tra le lacrime di Garcia.

Adam Smulevich twitter @asmulevichmoked

(27 agosto 2014)