Isis – I crimini del Califfato e la nuova strategia del terrore

rassegnaUna nuova crudele esecuzione del Califfato suscita lo sdegno del mondo. Ieri l’Isis ha diffuso il video della decapitazione del giornalista americano Steven Sotloff, rapito un anno fa. La carriera di Sotloff, proveniente da una famiglia ebraica di Miami, viene raccontata da Viviana Mazza sul Corriere della Sera: “Sotloff, 31 anni, è un giornalista freelance come Foley e come la maggior parte dei reporter rapiti in Siria negli ultimi tre anni. Ha scritto per quotidiani e riviste americani tra cui Time Magazine, Foreign Policy e il Christian Science Monitor. La passione per il giornalismo era nata al liceo, nell’unico periodo in cui da ragazzo aveva lasciato la Florida per studiare in New Hampshire: aveva iniziato a dirigere il giornalino della scuola con un compagno, e aveva continuato anche con quello universitario. Era affascinato dalle realtà tumultuose del Medio Oriente. Intorno al 2010 andò a vivere in Yemen per alcuni anni, aveva imparato l’arabo”. Commenta la fine drammatica del reporter anche Vittorio Zucconi (Repubblica): “Obama, dice l’orrendo figurante in nero brandendo il coltello per sgozzare un altro reporter americano, Steven Sotloff. Tu, si rivolge il macellaio al capo di uno Stato eletto da una nazione di 310 milioni di cittadini liberi, minaccioso, infantile come un bambino sadico che sevizi un gatto, arrogante e insieme confidenziale, nel rapporto diretto che la comunicazione del terrore crea superando ogni distanza nel tempo istantaneamente fruibile della Rete e nel grottesco”.
“Boicottare gli artisti israeliani”: con questo titolo La Stampa racconta la contestazione avvenuta ieri davanti alla biglietteria di Torino Danza. Nel mirino quattro spettacoli che avverranno in città: “Quelli di Mi-To, dove il 12 settembre è atteso il trio jazz guidato dal contrabbassista Avishai Cohen, il 19 il pianista Omri Mor, il 21 la cantante Noa. Quelli di Torino Danza, dove al Carignano si esibirà la Kibbutz Contemporary Dance Company nello spettacolo Aide-Memoire”. I contestatori hanno steso un documento che recita: “In conformità con la campagna internazionale di boicottaggio, disinvestimento e sanzioni verso Israele, è importante che tutte le persone e le associazioni sensibili si mobilitino per l’annullamento di questi eventi”.
In un articolo sul Corriere della Sera Davide Frattini scrive che il preside della scuola palestinese aperta al dialogo con Israele, Abu Gosh ha annullato il viaggio della sua scolaresca ad Auschwitz. Dopo l’uccisione del sedicenne Mohammed Abu Khdeir da parte di tre estremisti israeliani, i genitori non avrebbero permesso il viaggio, spiega Abu Gosh. Gli scontri di questa estate sarebbero quindi il sostanziale motivo per cui gli alunni non partiranno per la Polonia.
Giulio Meotti racconta sul Foglio il caso del boicottaggio dell’azienda israeliana Sodastream: “Gli effetti del boicottaggio anti israeliano si sentono. Come riferisce il Nasdaq, dove Sodastream è quotata da anni, la compagnia ha perso il trenta per cento del fatturato in un anno e la vendita delle macchine per l’acqua è calata di oltre il cinquanta per cento”.
Nuove dichiarazioni sconcertanti da Beppe Grillo che si è espresso riguardo l’emergenza sanitaria scagliandosi contro l’immigrazione. La Repubblica riporta quanto scritto sul suo blog: “Il Passaparola con l’ingresso delle malattie infettive dall’Africa e il contagio di tbc di 40 poliziotti finora accertati è caduto nel nulla come se non fosse un problema nazionale il ritorno di malattie debellate da secoli in Italia”. Sdegno bipartisan e forti contestazioni sono arrivate dal mondo politico.
“La Giornata ebraica mette al centro la donna”. La Gazzetta del Mezzogiorno invita a segnare in agenda l’appuntamento del 14 settembre con la Giornata Europea della Cultura Ebraica.
La firma dell’Osservatore Romano Giovanni Preziosi ricorda oggi la coraggiosa scelta dei vescovi olandesi che nel 1942 si schierarono contro la furia nazista e la persecuzione ebraica: “Verremmo meno al nostro dovere se noi non protestassimo pubblicamente contro l’ingiustizia che viene fatta verso molta nostra gente”. Con questo presupposto crearono una rete di assistenza clandestina per prestare soccorso.

Rachel Silvera twitter @RachelSilvera2

(3 settembre 2014)