Torinospiritualità e “il cuore intelligente”
Arriva dal Libro dei Re l’idea del “cuore intelligente”, tema della prossima edizione di Torinospiritualità. Il festival che da dieci anni a settembre porta tutta Torino a mettersi in gioco con curiosità, capacità di ascolto, apertura verso le idee più diverse quest’anno si è ispirato – come ha raccontato Armando Bonaiuto, curatore del programma di quest’anno – a Salomone, che aveva chiesto “un cuore docile” per saper distinguere il bene dal male. A D.o piacque la richiesta di Salomone e rispose “Ecco, ti concedo un cuore intelligente”, che è diventato il primo spunto, ma a fare da slogan a questa edizione c’è anche una frase che alcuni millenni dopo ha pronunciato Nelson Mandela: “Una buona testa e un buon cuore sono sempre una combinazione formidabile”.
“Abbiamo voluto sottolineare la fecondità del rapporto fra sentire e pensare – ha spiegato Luca Beatrice, presidente di quel Circolo dei Lettori di Torino che ogni anno progetta Torinospiritualità – Può sembrare un ossimoro ma soprattutto è una scelta di campo, presa di coscienza, con intelligenza. Dobbiamo riuscire a tenere insieme cuore e ragione, passione e mente”. Gli ha fatto subito eco Antonella Parigi, ideatrice del festival, ex direttore del Circolo dei Lettori e presente alla presentazione anche nel suo ruolo attuale di Assessore alla cultura della Regione Piemonte. “È importantissimo costruire coesione e valori condivisi, e l’dea di raccogliere tante visioni diverse, ognuna con il suo frammento di ricerca, con il suo percorso, sin dalla prima edizione ha avuto un grandissimo seguito, nonostante le perplessità che hanno segnato le prime edizioni”.
Il successo di Torino come città della cultura è stato sottolineato anche dall’assessore Maurizio Braccialarghe, che ha ricordato come negli stessi giorni, che sono “Settimana della cultura”, in città in occasione del semestre di presidenza italiana dell’Unione Europea alla Reggia di Venaria si terrà il vertice dei 28 ministri della Cultura europei, e il 23 sarà la Notte bianca dell’Europa. Importante per Evelina Christillin, Presidente della Fondazione Teatro Stabile, che Torinospiritualità riesca ogni anno a coinvolgere decine di migliaia di persone, che affollano incontri, letture, sessioni di meditazione, camminate spirituali. Dal 23 al 28 settembre a Torino saranno circa centocinquanta incontri, per 150 invitati che in tutta la città porteranno il pubblico a interrogarsi sulla dimensione interiore dell’essere umano. I tre percorsi proposti quest’anno vedranno coinvolte alcune grandi figure della cultura ebraica. L’inaugurazione è stata affidata infatti a Zygmunt Bauman, sociologo e filosofo polacco a cui si deve la definizione di “modernità liquida”, di cui è uno dei più acuti osservatori, con una lezione intitolata “Qualcosa invece di niente. Riflessioni su Dio e sull’uomo”. Marek Halter, intellettuale di fama internazionale, e fondatore del Comitato Internazionale per la Pace Negoziale in Medio Oriente e del movimento SOS Racisme proporrà una riflessione sull’esercizio del potere e sulla sua doppia natura, con l speranza che sulla sua natura di volontà prevaricatrice prevalga quella di strumento di giustizia e libertà. A rappresentare l’ebraismo italiano rav Benedetto Carucci, preside della scuola ebraica di Roma e docente di esegesi biblica e letteratura rabbinica, rav Alberto Somekh, presente anche in qualità di rappresentante del Comitato Interfedi della città che, nato durante i giochi olimpici del 2006, è diventato per il Comune di Torino un fondamentale strumento di confronto e dialogo interreligioso. Gli scrittori Elena Loewenthal ed Emanuele Trevi, sono presenti anche nel loro secondo ruolo, rispettivamente, studiosa di ebraistica e critico letterario, e insieme ai tantissimi altri ospiti provenienti letteralmente da tutto il mondo compongono un mosaico che quest’anno riserva una novità. La notte del 27, il quartiere San Salvario, ospita la prima Notte Bianca della Spiritualità, un programma specifico che, proprio nelle strade intorno alla sinagoga torinese e alla sede della comunità va alla scoperta dei diversi luoghi di culto e dei differenti gruppi etnici che convivono in città. Saranno mostre, concerti, letture, performance in tutto il quartiere con il pubblico che nella notte si potrà ritrovare anche al centro sociale della comunità per “Un grembo, due nazioni, molte anime. Parole e musiche degli ebrei d’Italia”, lo spettacolo con cui Miriam Camerini e Manuel Buda raccontano gli infiniti modi in cui ciascun ebreo italiano ha declinato nel corso della storia la sua italianità permeata di ebraismo, e viceversa.
E Luca Beatrice, proprio sulla notte bianca, ha commentato che si tratterà di “Una vera festa, perché non è detto che la spiritualità non possa essere festosa… Ma dentro alla festa si potranno trovare oasi di silenzio. Questa sarà la sorpresa, una festa dentro la festa”.
Ada Treves twitter @atrevesmoked
(10 settembre 2014)