Giornata della Cultura Ebraica Vita ebraica al femminile
“In particolare in una giornata che ha come tema ‘la donna’, vogliamo manifestare la nostra solidarietà a tutte le donne vittime di discriminazioni e soprusi e denunciare le inaccettabili condizioni in cui ancora oggi le donne vivono in molte parti del mondo”. Con queste parole il presidente dell’Unione delle Comunità Ebraiche Renzo Gattegna accoglie la Giornata Europea della Cultura Ebraica che avrà come città capofila Ferrara. Domenica 14 settembre in trenta paesi e settantasette località italiane, le comunità ebraiche si interrogheranno sulla madre (letteralmente) di tutte le questioni umane: la donna. Amata, cantata, vituperata, irretita, stigmatizzata, generalizzata, stereotipata; ogni donna riceve in dono (o come condanna) il proprio aggettivo senza però svelare interamente la propria essenza. Chi è la donna ebrea, come è cambiata nel tempo, cosa ha vissuto del suo secolo d’appartenenza? Centinaia di voci si interrogheranno su questa stessa domanda per poter comporre il coloratissimo mosaico di risposte. L’articolo uscito oggi su Avvenire a firma di Anna Foa racconta le vite strabilianti di alcune di loro, ripescando storie a spasso dal tempo: da Madama Europa, sorella del compositore Salomone Rossi e celebre cantante alla corte dei Gonzaga, alla poetessa veneziana Sara Copio Sullam. Glückel of Hameln ha segnato il ‘600 con la sua autobiografia scritta in yiddish: il diario di una madre, donna e lavoratrice ebrea che si districa nelle difficoltà quotidiane. Le donne raccontate dalla Foa sono coraggiose, incuranti del pericolo, leonesse in difesa dei propri figli e del proprio credo. Difendono la cultura, l’ebraico, l’eredità millenaria in continuo equilibrio con la vita famigliare. Dalle Crociate alla cinquecentesca Napoli fino ai vibranti pomeriggi nei salotti tedeschi. Donne ed ebree in tempi di misoginia ed antisemitismo. “La rivoluzione femminile non ha lasciato scie di sangue, ma ha profondamente inciso sulla vita delle persone di tutto il mondo occidentale. Il mondo ebraico è stato coinvolto, volente o nolente, in questa trasformazione epocale”. Con queste parole il rabbino capo di Roma Riccardo Di Segni presenta il libro incentrato sulla figura della donna nell’ebraismo intitolato “Maschio e Femmina, D-o li creò (Sovera ed.)”, un lavoro corale di nove studiose che raccolgono idee e spunti diversi. Con uno sguardo sulla Donna Sapiens, il cuore pulsante della giornata di domenica perché, come scrive rav Di Segni: “In questi anni si è lavorato molto perché le donne avessero accesso agli studi tradizionali e, in base all’esperienza personale, posso dire che quantitativamente e spesso qualitativamente il pubblico femminile di studentesse ha superato quello degli studenti”.
Rachel Silvera
(10 settembre 2014)