Qui Milano – Jewish and the city Una maratona per la libertà
Daria Bignardi, rav Riccardo Di Segni, Piergaetano Marchetti, Andrea Molesini, Orietta Ombrosi, Marco Ottolenghi, Silvano Petrosino, monsignor Pierangelo Sequeri, rav Alberto Somekh. Nove autorevoli voci per raccontare la libertà e le sue diverse accezioni all’interno della Torah. Una maratona oratoria – accompagnata dal violino di Marco Valabrega e moderata dal giornalista Stefano Jesurum- che ha richiamato l’attenzione dei milanesi, arrivati ieri numerosi alla Fondazione del Corriere della Sera. Una curiosità e desiderio di conoscere la tradizione ebraica che testimonia l’importanza e il successo di Jewish and the city, il Festival internazionale di cultura ebraica di Milano, di cui la maratona oratoria ha rappresentato uno degli appuntamenti di punta. Ma tanti altri sono stati ieri gli incontri proposti e a cui ha fatto seguito una grande partecipazione di pubblico.
Tornando alla maratona oratoria, ad aprire la serata è stato rav Riccardo Di Segni, rabbino capo di Roma, che ha spiegato lo stretto rapporto che lega, nella tradizione ebraica, la legge alla libertà. “La Torah, la legge, diventa libertà quando viene introiettata, quando diventa parte di noi”, ha spiegato il rav, collegando la celebrazione di Pesach, il ricordo della liberazione degli ebrei dall’Egitto, con Shavuot, in cui si festeggia il dono della Torah da parte di D-o al popolo ebraico. “Amerai il prossimo tuo come te stesso”, il precetto su cui verteva la riflessione di rav Alberto Somekh, che, in questo periodo di violenza, in cui le minoranze sono nuovamente minacciate, in cui l’antisemitismo si fa ancora una volta sentire e minaccia la libertà, ha lanciato un appello ai rappresentanti di tutte le religioni, chiedendo rispetto e dignità per la sacralità della vita umana.
Daniel Reichel
(16 settembre)