Qui Roma, Festival di Cultura Ebraica
Discutere di canoni letterari

fotoContinuano gli appuntamenti romani del Festival Internazionale di Letteratura e Cultura Ebraica: ieri pomeriggio incontro a cura del Cerse (Centro Romano di Studi sull’Ebraismo) dell’Università Tor Vergata con i professori Rino Caputo, Simona Foa, Andrea Minuz, Franco Salvatori, Filippo La Porta e lo scrittore Alessandro Piperno, moderato dalla professoressa di Storia Moderna Marina Formica. “Raccontare dall’Isola della rugiada divina”, questo il titolo della tavola rotonda interrogata su un’unica grande domanda: esiste un canone della letteratura italiana ebraica? Diverse le strade percorse: dalle attestazioni antiche alla figura di Carlo Levi (un’identità ebraica nascosta ma viva), dalla critica di Giacomo Debenedetti a Italo Svevo, i cui personaggi erano ebrei ma con nomi che ne celavano l’identità, al cambiamento di atteggiamento degli scrittori ebrei dopo la Shoah, fino al rapporto tra gli stessi scrittori e il cinema (la partecipazione di Carlo Levi alla stesura della sceneggiatura de Il grido della terra, film del ’49 sull’epopea per raggiungere la Palestina dopo la guerra o la solenne arrabbiatura di Giorgio Bassani per la trasposizione di De Sica de Il giardino dei Finzi-Contini, il ‘suo giardino tradito’). Tantissimi spunti che sfuggendo alla tentazione dell’esaustività, aprono nuovi terreni di ricerca. A seguire, la presentazione del nuovo libro di Lia Levi Il braccialetto (edito da e/o): ha incontrato l’autrice, nell’affollatissimo Palazzo della Cultura, Carmen Llera Moravia. Protagonisti di questa nuova storia, sullo sfondo di una Roma trasteverina preda del nazismo, Corrado e Leandro, che diventano amici tra le pagine, in un gioco di citazioni e suggestioni. Conclude la serata, l’ingresso del compositore Premio Oscar Ennio Morricone che, intervistato dallo scrittore Antonio Monda, ripercorre il successo di C’era una volta in America. Sulle note del film culto di una generazione, mentre Robert De Niro cresce e sbaglia, Morricone rivela qualche succosa novità: “La verità è che Sergio Leone cercava ansiosamente l’approvazione, ascoltava il suo pubblico, non voleva deluderlo. Mentre proiettavano il suo film alla nostra presenza, mio cognato si alzò cinque minuti prima della conclusione credendo fosse finito. Ebbene, Sergio a quel punto decise di tagliare i cinque minuti finali.” Profluvio di applausi. Ma il Festival continua: oggi alle 19 a Palazzo della Cultura arriverà il teologo Piero Stefani che si confronterà con rav Colombo sulla famiglia nella tradizione ebraica e cristiana. Alle 21 la famiglia e il rapporto con il cibo saranno al centro dell’incontro della giornalista Lara Crinò con la scrittrice Jani Attenberg, fresca del successo italiano dei suoi Middlestein, edito da Giuntina.
Stay tuned.

Rachel Silvera @rsilveramoked

(16 settembre 2014)