Rosh Hashanah – Qui Padova
Un anno per migliorare

Romanin JacurNon è facile formulare un augurio, quando ronzano ancora nelle orecchie i fischi dei missili e gli scoppi di una guerra che ha obbligato i nostri fratelli a correre nei rifugi più volte al giorno; non è facile, quando siamo stati così vicini ad una deflagrazione mondiale, se si sommano i tanti focolai del Medio Oriente più vasto, dell’Europa dell’Est, del Nord e Centro Africa, e altri ancora;

Romanin JacurNon è facile formulare un augurio, quando ronzano ancora nelle orecchie i fischi dei missili e gli scoppi di una guerra che ha obbligato i nostri fratelli a correre nei rifugi più volte al giorno; non è facile, quando siamo stati così vicini ad una deflagrazione mondiale, se si sommano i tanti focolai del Medio Oriente più vasto, dell’Europa dell’Est, del Nord e Centro Africa, e altri ancora; quando migliaia di persone muoiono inseguendo la semplice speranza di una vita dignitosa; quando centinaia di migliaia hanno perduto la sicurezza di un lavoro; quando corruzione e malaffare inondano le pagine dei giornali; quando latita la cultura, soppiantata da comunicazioni collettive; quando riaffiora con veemenza l’antisemitismo; e quando, gli Ebrei stessi, sono incapaci di andare d’accordo. Siamo alle soglie di una nuova Babele? Torniamo ad inseguire la facilitazione di un vitello d’oro? Stiamo per essere cacciati dalle nostre dimore? Ci apprestiamo a subire nuove invasioni barbariche? Od a correre il perverso rischio di uno scientifico annientamento? … Il Popolo Ebraico, è sempre sopravvissuto; anche agli eventi più terribili, nefasti e che pur ne hanno cancellato porzioni enormi; è l’unico Popolo che non sia scomparso per assimilazione, una volta ridotto a minoranza spesso perseguitata; che ha saputo risorgere e tornare a primeggiare nelle capacità dell’uomo e nel perseguimento dell’”essere” e non dell’”avere”; sostanzialmente che non ha mai smesso di credere in D-o, nei principi propri basilari che sono stati trasmessi di generazione in generazione, nella potenzialità dell’Uomo sociale, intelligente ed erudito. Dobbiamo allora essere certi di un futuro e continuo rinnovo e miglioramento; sicuri che il prossimo anno sarà più soddisfacente se lo avremo meritato. Questo è dunque l’augurio per Rosh HaShanah: per Israele, per l’Italia, per il Mondo intero; per il Popolo Ebraico, per l’Ebraismo Italiano e locale.

Davide Romanin Jacur, presidente della Comunità ebraica di Padova

(16 settembre 2014)