Qui Asti – Come tenere viva la memoria

foto-21Come tenere viva la Memoria senza rinunciare a un insegnamento della storia che con rigore e attenzione aiuti a ricostruire e comprendere la complessità della Shoah? Come trasmettere ai giovani l’idea che interrogarsi su Auschwitz sia un passaggio ineludibile? Come decostruire i pregiudizi e i tanti stereotipi ancora molto diffusi e far capire ai ragazzi il legame con il presente e con i vari meccanismi di criminalizzazione delle diversità, con le discriminazioni, con gli abusi, anche linguistici? Queste sono solo alcune delle domande a cui è chiamato a rispondere il seminario “Per discutere di Auschwitz: conoscere la storia per trasmetterne la memoria”, che ad Asti vede impegnati oltre ottanta iscritti, con tutti i posti disponibili prenotati da insegnanti giunti appositamente da moltissime regioni d’Italia.
Promosso dalla Fondazione Cassa di Risparmio di Asti e dal Mémorial de la Shoah di Parigi con il sostegno del Ministero dell’Istruzione, dell’Università e della Ricerca, della Comunità ebraica di Torino e dell’ufficio territoriale della Prefettura, oltre che del Comune di Asti, di RectoVerso e del locale istituto per la Storia della Resistenza, il seminario di formazione sulla storia e sull’insegnamento della Shoah organizzato dal Polo universitario Asti Studi Superiori ha visto una partecipazione notevole sia di insegnanti in servizio presso ogni ordine di scuola che di studiosi che lavorano in istituti, musei e associazioni che abbiano tra le loro finalità anche la trasmissione della Shoah.
La prima giornata ha visto in particolare due interventi di eccezione: il professor Pascal Zacary, docente di storia e geografia, formatore e autore di libri di testo scolastici per le scuole superiori che ha dedicato la sua conferenza a “La distruzione degli ebrei d’Europa sotto il nazismo. Le tappe della ‘soluzione finale’” mentre dopo i saluti istituzionali è intervenuto lo storico Georges Bensoussan. Il direttore della Revue d’histoire de la Shoah, che è anche responsabile editoriale del Mémorial de la Shoah di Parigi, dopo i suoi apprezzatissimi interventi a Trieste e a Milano nell’ambito del Festival internazionale di cultura ebraica Jewish and the City ha proposto una lezione intitolata “L’eredità di Auschwitz. La Shoah, tragedia storica e usi politici”. A distanza di settant’anni dalla fine della seconda guerra mondiale, la conoscenza della Shoah, almeno a giudicare dal numero gigantesco di iniziative che in tuta Europa e buona parte del mondo si svolgono su questo tema, parrebbe assodata. Eppure, come ha sottolineato anche lo storico Enzo Traverso, esiste una evidente sproporzione tra ridondanza della Shoah nel discorso pubblico e la reale comprensione di un evento storico che ha segnato una frattura insanabile nella storia dell’umanità. Permane una conoscenza insufficiente dei fatti storici, spesso banalizzata, ed esiste una tendenza a stanchezza e rigetto, soprattutto da parte dei giovani. In questo senso il seminario – che nella sua seconda giornata prevede gli interventi di Diego Guzzi dell’università di Torino su “La persecuzione degli ebrei e il mito del buon italiano”, di Mariacristina Colli sull’Università israelitica di Asti e Nicoletta Fasano dell’Istituto Storico per la Resistenza di Asti che ha intitolato a sua lezione: “Deportazione razziale e deportazione politica: date, luoghi, vittime e responsabili” – si sta dimostrando un grande laboratorio che permette ai partecipanti di indagare i contenuti minimi della conoscenza storica indispensabili per poter tenere “una buona lezione su Auschwitz” e presenta strumenti e metodi didattici appropriati.
Il professor Georges Bensoussan poi, sarà presente questa sera a Torino al Circolo dei Lettori con un ulteriore lezione, “Antisémitisme d’aujourd’hui: nouveaux visages et nouveaux masques d’une vieille passion”, a concludere un percorso che lo ha portato in pochi giorni letteralmente ad attraversare l’Italia per offrire, da est a ovest, la sua grande conoscenza di un tema che purtroppo è ancora tristemente attuale. Oggi, nel 2014.

Ada Treves twitter @atrevesmoked

(18 settembre 2014)