Livorno sogna l’Expo. Con il cacciucco “all’ebraica”

raianoÈ un vanto della cucina locale, un marchio d’esportazione nato in seno a quella che fu la fiorente “Nazione ebraica” del dopo Livornine, le leggi emanate nel 1548 dal granduca di Toscana Ferdinando I de’ Medici che diedero diritti sconosciuti a migliaia di ebrei in fuga dall’Europa dei ghetti, dei pogrom e delle persecuzioni.
Il cacciucco non è una solo specialità di Livorno, il cacciucco è l’anima di Livorno.
Con questa convinzione Andrea Raiano (nella foto), presidente della Lega consumatori e consigliere fondatore dell’Amicizia Ebraico-Cristiana, sta cercando di implementare una sfida suggestiva: portare Livorno all’Expo 2015 mettendo in relazione enogastronomia e cultura sefardita.
Una sfida che mette in gioco realtà istituzionali e del comparto turistico-promozionale e che si deciderà proprio in queste ore in occasione di un incontro che Raiano avrà con il presidente della Camera di Commercio di Livorno Sergio Costalli e l’assessore comunale con delega a Turismo e Marketing territoriale Nicola Perullo.
Spiega Raiano: “La Livorno delle Nazioni, amalgama unico e inimitabile di popoli provenienti da tutto il mondo, ha visto la determinante presenza della comunità ebraica, con le sue tradizioni che ancora oggi caratterizzano la cultura cittadina in tutti i suoi aspetti. In particolare, l’intreccio fra religione e gastronomia ha visto nascere piatti quali il cacciucco, il merluzzo e le triglie (alla mosaica) che giustamente portano l’appellativo ‘alla livornese’. Cibi che nascono come kasher, cioè adatti alle prescrizioni della religione ebraica, ma che si sono poi diffusi rapidamente nella popolazione locale fino ad essere conosciuti in tutta Italia”.
Non meno importanti sono i piatti tipici collegati alla tradizione medio orientale, anch’essa giunta a Livorno grazie agli ebrei. Il cous cous, la torta di ceci, le roschette (taralli): cibi di grandissima popolarità e fondamentali nella cosiddetta dieta mediterranea, nonché connotati dalla semplicità e povertà degli ingredienti. Portare queste tradizioni a Expo 2015, sottolinea Raiano, significherebbe svelare l’unicità di Livorno e della sua cultura enogastronomica “allo scopo di sviluppare l’economia locale in relazione al turismo, alla ristorazione e alla produzione agro-alimentare”.
Suddiviso in due parti (una fase riguarda l’allestimento milanese, l’altra gli eventi sul territorio), il progetto è stato presentato lo scorso 20 febbraio all’ente Toscana promozione e da allora ha raccolto numerosi consensi, anche all’estero. Una forte manifestazione d’interesse è arrivata tra gli altri da alcuni esponenti della Comunità ebraica di Toronto, venuti in visita a Livorno per incontrare Raiano e confrontarsi sui vari punti del suo programma.
“Mi auguro che vada tutto per il meglio. Come ho visto il tema di questo Expo, ‘Nutrire il pianeta’ – dice Raiano – ho avuto infatti un sussulto e ho subito pensato: bisogna fare qualcosa. E quel qualcosa ho voluto declinarlo all’ebraica, consapevole del grande patrimonio che questa cultura ci ha lasciato e continua a lasciarci ogni giorno”.

Adam Smulevich twitter @asmulevichmoked

(18 settembre 2014)