New Jersey – Whippany e lo Shofar da record

shofarwhippanyWhippany è una di quelle ridenti cittadine del New Jersey nella quale ti aspetti vengano ambientati cupi film dei fratelli Coen e libri dolorosamente pungenti di Philip Roth. Casette a schiera, foliage d’autunno, neve d’inverno, bambini che cadono rovinosamente sul ghiaccio con cappellini di lana rossi. C’è il museo delle ferrovie, la redazione del New Jersey Jewish News e Dan Frischman, attore famoso per i ruoli da nerd o geek, che torna lì per le feste comandate. Whippany d’ora in poi avrà qualcosa di nuovo da scrivere nei propri annali: più di 1000 persone si sono date appuntamento la scorsa settimana al parcheggio del Alex Aidekman Family Jewish Community Campus e hanno suonato tutte insieme lo shofar. Il più grande complesso di shofarim degli ultimi anni, che ha superato il precedente record dei 756 suonatori nel 2006 a Swampscott, Massachusetts: 5 minuti in compagnia di uno degli attimi più solenni della vita ebraica, protagonista delle celebrazioni del nuovo anno a Rosh Hashanah e durante il digiuno di Kippur. Non stiamo parlano di un flash mob improvvisato; gli organizzatori hanno coordinato il tutto per far fare precedentemente delle lezioni per principianti in tema di fiato e suono. Ma perché? Che scopo si cela dietro questo pittoresco spettacolo? Il responsabile dell’evento Robert Lichtman, ha spiegato al nj.com: “La nostra missione è riportare e tenere in vita gli insegnamenti della vita ebraica, per questo amiamo sperimentare. Parlavo con una mia collega del Massachusetts che mi ha spiegato l’iniziativa precedentemente realizzata. Ho pensato: wow, questa è un’ottima idea per far avvicinare le persone che, intente a realizzare un’azione da Guinness dei Primati, riescono a capire nel frattempo la vera essenza che risiede nel potere dello shofar”. Un momento straordinario di collettività ed empatia. Uno di quei casi di emozioni condivise che vengono studiati durante le lezioni di antropologia culturale. Più di mille persone, ognuna con una storia, ognuna con degli obbiettivi e sogni, che si ritrovano in uno spazio aperto, estraggono il corno che appartiene al popolo ebraico da millenni, spengono lo smartphone e producono il tipico, struggente, liberatorio, suono dello shofar.

Rachel Silvera twitter @rsilveramoked

(23 settembre 2014)