Rosh Hashanah 5775 – Un anno per il dialogo

gnignatiQuello che si chiude è stato un anno non facile per l’ebraismo italiano, chiamato sempre più a confrontarsi con un antisemitismo crescente in Europa anche a seguito del conflitto in Israele e della sua scorretta rappresentazione da parte di una significativa parte degli organi di informazione. Al pensiero di Israele impegnata a garantire una vita sicura e normale a tutti i suoi abitanti, si è così aggiunta la consapevolezza della necessità di un’opera di contrasto rispetto alla disinformazione, da più parti alimentata, circa la situazione in Medio-Oriente. Un’opera di contrasto che costituisce anche un mezzo di tutela delle nostre Comunità. Per l’anno che si apre, l’augurio è quindi non solo che Israele possa contare su un allentamento della tensione e che si possa arrivare ad una progressiva normalizzazione della situazione, ma anche che si possa dire che il dialogo, in cui tutti noi siamo impegnati e che portiamo avanti con le diverse componenti della società in cui viviamo, abbia segnato un passo avanti nella conoscenza dei valori di cui Israele e l’ebraismo sono portatori.
Dal punto di vista interno, la Comunità ha continuato la sua opera nei diversi settori in cui è impegnata e dallo scorso giugno può contare su di un nuovo Rabbino Capo, Rav Scialom Bahbout. Sono certo che l’arrivo di Rav Bahbout darà un importante contributo all’azione della Comunità rinnovandone e rafforzandone la qualità, la vitalità e la coesione. L’augurio è che un sempre maggior numero di iscritti siano partecipi attivi ed uniti di questo processo e che esso possa portare frutti per l’intera Comunità.

A tutti il sincero augurio di Shanà Tovà uMetukà.

Paolo Gnignati, presidente Comunità ebraica di Venezia

(23 settembre 2014)