Rosh Hashanah 5775 – Un anno per il servizio a D-o
“Il malvagio abbandoni la sua strada e l’uomo iniquo i suoi pensieri” (Isaia 55:7).
Il Maimonide, nelle regole sulla Teshuvà (7:3), spiega che non solo bisogna pentirsi delle azioni negative commesse, bisogna pentirsi anche delle Middot Hara’ot, degli attributi negativi costitutivi del nostro essere. In effetti, questo potrebbe essere il senso dell’esortazione del profeta Isaia: “Non basta riconoscere e abbandonare la colpa, bisogna sradicare da noi la fonte che ci può ricondurre a commetterla nuovamente”. Dunque, per seguire la via divina, bisogna saper mediare tra alcuni attributi (troppo parsimoniosi o troppo spendaccioni; troppo tristi o troppo dediti allo scherzo), allontanarsi totalmente da altri (l’ira, la superbia) e abbracciarne definitivamente taluni (essere compassionevoli, integri, santi). Possa questo 5775 – תשע״ה, portare tutti noi su questo percorso: “תהא שנת עבודת ה Sia anno di servizio a D-o”.
Adolfo Locci, rabbino capo di Padova
(24 settembre 2014)