La notte della spiritualità

Notte-bianca-106-980x550Un successo strepitoso, incontenibile, che ha superato ogni aspettativa. Questo, soprattutto, è stata la prima Notte bianca della spiritualità, organizzata da Torino Spiritualità per festeggiare la decima edizione del festival, dedicato quest’anno al “cuore intelligente”. Il festival, che ogni anno dedica quattro intensi giorni a tutti coloro che vogliono interrogarsi sulla dimensione interiore dell’essere umano, porta le migliaia di persone che affollano i suoi incontri a mettersi in gioco, con curiosità, capacità di ascolto, apertura verso le idee più diverse. Il programma di quest’anno, composto in mesi di lavoro da Armando Bonaiuto e dalla sua squadra, si è ispirato a Salomone, che aveva chiesto “un cuore docile” per saper distinguere il bene dal male. A D.o la richiesta di Salomone piacque e rispose concedendo “un cuore saggio e intelligente”, diventato il primo spunto. Ma a fare da slogan è stata scelta una frase che alcuni millenni dopo ha pronunciato Nelson Mandela: “Una buona testa e un buon cuore sono sempre una combinazione formidabile”. Due grandi saggi, concordi nel dire che la massima espressione umana è nella sintesi tra ragione ed emozione.
E, tutta giocata fra questi due poli, la decima edizione di Torino Spiritualità ha avuto un grande seguito sia nel programma più “istituzionale” che in tutti gli eventi collaterali, a partire dalle camminate spirituali, e dalla scuola di Otium che offre spazi privilegiati dove trovare nuove forme di ascesi.
Più di cinquantamila i biglietti staccati, sale piene, biglietti esauriti, code pazienti ed entusiaste hanno segnato i cinque giorni che hanno portato a Torino anche grandi figure dell’ebraismo mondiale: dall’apertura ufficiale, affidata quest’anno a Zygmunt Bauman, uno dei più noti e influenti pensatori al mondo, cui si deve la folgorante definizione della “modernità liquida”, di cui è uno dei più acuti osservatori alla lezione di Marek Halter, l’intellettuale di fama internazionale fondatore del Comitato Internazionale per la Pace Negoziale in Medio Oriente e del movimento SOS Racisme, che con “Al cuore del potere ha ragionato sul cuore intelligente, impasto di emozione e ragione, che può essere una barriera contro la predisposizione alla disuguaglianza, alla crudeltà, all’esclusione, in una riflessione sull’esercizio del potere e sulla sua doppia natura di volontà prevaricatrice o di strumento di giustizia e libertà. Grande il successo anche di Elena Loewenthal e rav Benedetto Carucci Viterbi, con una lezione sul capolavoro in cui Martin Buber enuncia la sua idea di crescita umana: cominciare da se stessi, ma non finire con se stessi. Il tema di Torino Spiritualità – ha spiegato Luca Beatrice, presidente del Circolo dei Lettori – “vuole sottolineare la fecondità del rapporto fra sentire e pensare, è presa di coscienza, con intelligenza”. E Antonella Parigi, ideatrice del festival e ora assessore regionale a Cultura e Turismo ha aggiunto che “È importante costruire coesione e valori condivisi, e raccogliere tante visioni diverse, ognuna con il suo frammento di ricerca, con il suo percorso”.
miriam cameriniLa grande sorpresa di questa edizione, però, è stata indubbiamente la Notte bianca, che ha visto un intero quartiere, San Salvario, letteralmente invaso da migliaia di persone. Dalla grande chiesa valdese alla sinagoga, dai locali della comunità ebraica a tutto il quartiere, il programma in un ideale abbraccio alla città ha visto per tutta la notte mostre, concerti, letture, spettacoli e performance animare strade, piazze e luoghi di culto in un quartiere che riesce a far convivere tradizioni spirituali anche diversissime. Al centro sociale della comunità lo spettacolo di Miriam Camerini e Manuel Buda “Un grembo, due nazioni, molte anime. Parole e musiche degli ebrei d’Italia” ha raccontato gli infiniti modi in cui ciascun ebreo italiano ha declinato nel corso della storia la sua italianità permeata di ebraismo, e viceversa, ed è stato il centro di un flusso di pubblico che ha sorpreso anche gli organizzatori: circa mille i visitatori che, nell’arco di sole due ore, hanno dimostrato una volta di più come sia sempre più forte l’interesse per luoghi e tradizioni della minoranza ebraica italiana. L’appuntamento, allora, è alla undicesima edizione del festival, per la seconda Notte bianca della spiritualità.

Ada Treves twitter @atrevesmoked

(30 settembre 2014)