Qui Roma – Una medaglia per il coraggio
“Il dramma è che all’improvviso non sai più cosa fare, a chi aggrapparti”, mormora qualcuno dal fondo della sala. Nel 1943, dopo una vaga telefonata che lo invitava a mettersi in salvo, Oscar Tedeschi non sapeva a chi aggrapparsi. Come mettere in salvo sua moglie Elena e i figli, Dario e Lucilla, dalla furia nazista. Poi senza perdere di lucidità si rivolge ad un cliente al quale faceva consulenza, la Sartoria Cifonelli, ed a quel puntò si profilò la sagoma di una giovanissima salvatrice: Vera Bazzini, impiegata di venticinque anni che si offrì di ospitare a casa dei suoi genitori l’intera famiglia Tedeschi. Settantuno anni dopo, nella sala del Centro Bibliografico “Tullia Zevi” dell’Unione delle Comunità Ebraiche Italiane, Vera, novantasei anni (“Dica pure quanti anni ho, ne sono fiera”), ha ricevuto dallo Yad Vashem la medaglia ed il riconoscimento di Giusta tra le Nazioni. Stesso titolo anche per i genitori Eteocle Bazzini, Adele Giorgi e per il cugino Nello Giorgi, purtroppo scomparsi. “Premiamo Vera dentro il Centro fortemente voluto e realizzato grazie allo stesso Dario Tedeschi – ha ricordato il segretario dell’UCEI Gloria Arbib – e siamo entusiasti di poter ospitare i protagonisti di una storia a lieto fine dietro la terribile cornice delle persecuzioni”. Passa poi la parola a Rafael Erdreich ministro consigliere degli Affari Pubblici e Politici dell’Ambasciata d’Israele in Italia: “Un Giusto tra le Nazioni si distingue per tre particolarità: ha salvato la vita ad un ebreo durante la Shoah, ha messo quindi in pericolo la propria e non ha mai ricevuto alcun compenso. Vera Bazzini e la sua famiglia, con la loro onestà, rappresentano tutto questo. Come diciamo in Israele: Sia benedetta la memoria di questi uomini giusti.” Dario Tedeschi rievoca la disperazione dei giorni precedenti: “Proprio in questo periodo dell’anno, ricordo mio padre Oscar, così sperduto. Aveva dovuto lasciare il lavoro in banca per motivi razziali ed aveva sulle spalle la propria giovane famiglia. La proposta di Vera, che aveva visto in precedenza in qualche riunione, fu davvero provvidenziale. Adele, Eteocle e Nello non ci fecero mancare l’aiuto materiale. Nella loro casa in via Foligno 47 ci trattavano come parte integrante, ci aiutarono in ogni modo. Vera e Nello uscivano di notte e in accordo con il nostro portiere recuperavano i nostri beni abbandonati evitando che finissero in mano ad incursori, ci hanno in seguito procurato anche documenti falsi. Ma la verità è che la cosa che più resta nel mio cuore è l’aiuto morale, l’affetto. E vi assicuro, questo non è affatto scontato se lo datiamo al 1943”. Scrive infatti nella testimonianza inviata allo Yad Vashem: “Ci trasferimmo, i miei genitori, mia sorella ed io, nella abitazione dei signori Bazzini, i quali, pur nella consapevolezza dei gravi rischi ai quali si esponevano nell’aiutarci, non esitarono a secondare la figlia Vera, restringendo il loro spazio per darci una stanza ed accogliendoci con affetto e calore umano, come se fossimo di famiglia. Con altrettanto affetto e calore ci fu vicino l’altro inquilino di quell’appartamento, Nello Giorgi (nipote dei coniugi Bazzini), il quale, insieme agli altri familiari si prodigò in tutti i modi possibili per darci aiuto, anch’egli senza darsi cura del pericolo”. Interviene dunque il figlio della salvatrice, Giorgio Giorgi: “Se è vero che mamma vi ha aiutato tanto durante la guerra, è vero anche che voi non ci avete mai abbandonato finita la stessa guerra”. Vera Bazzini, la “giovane signora di 96 anni” si alza e riceve con commozione la propria medaglia accanto a Paola, la figlia di Nello. Esclamerà poi: “Sono davvero orgogliosa di averla”. La figlia Eliana confida: “Mia mamma ricorda come fosse ieri la permanenza della famiglia Tedeschi nella casa di via Foligno. Ogni tanto mi dice: sai proprio lì sedeva la signora Elena, invece il signor Oscar si appoggiava sempre sulla vetrinetta”. La sincerità di Vera Bazzini si legge negli occhi. Un nome, un destino: quello di essere stata sempre vera.
(nella foto le famiglie Tedeschi, Bazzini, Giorgi)
Rachel Silvera twitter @rsliveramoked
(3 ottobre 2014)