“Maradona ct? Una sciocchezza”

rassegna“Gli stereotipi sono duri a morire. Ne sanno qualcosa i tanti storici che si sono cimentati a fondo con la figura di Pio XII. Su papa Pacelli – nonostante la ricerca di vario orientamento culturale e religioso si sia da tempo incaricata di smantellare la ‘leggenda nera’ di pontefice filo-nazista o, nella minore delle ipotesi, di personalità indifferente alla tragedia degli ebrei perseguitati – permane questa lente deformante. E prova ne sono le polemiche, in verità più giornalistiche che storiografiche, che si aprono di tanto in tanto, in Italia e nel mondo, sulle eventuali complicità o sui ‘silenzi’ papali”. È quanto scrive Giovanni Grasso, su Avvenire, introducendo il convegno svoltosi ieri all’Università Marconi di Roma sulla figura di Pio XII negli anni della guerra. Tra gli oratori di cui si riportano stralci di pensiero gli storici Anna Foa e Andrea Riccardi.

Sul Corriere della sera una ricostruzione molto pessimistica di Francesco Battistini sull’incontro avvenuto ieri tra Obama e Netanyahu. Scrive Battistini: “Fra appuntamenti all’Onu e alla Casa Bianca, l’altra sera il premier israeliano Bibi Netanyahu è andato a cena a Manhattan, ha scelto un ristorante non kosher con menù di maiale e ha fatto arrabbiare gli ebrei ultraortodossi. Non è stato quello, però, il boccone più amaro del suo viaggio americano: i 40 minuti con Obama, due leader che si detestano come pochi, sono difficili da far digerire secondo la trita formula dell’incontro costruttivo”.
L’appuntamento, sostiene il giornalista, avrebbe avuto il pregio di chiarire almeno due cose: “Che il presidente Usa non s’aspetta più nulla dal governo di Gerusalemme, per lui chiaramente disinteressato a risolvere la questione palestinese; che il premier israeliano è ormai a zero nella capacità d’influire sulle scelte mediorientali degli Stati Uniti”. Un problema di entrambi, scrive Battistini, perché l’uno “non può fare a meno dell’altro” e tutt’e due nelle prossime settimane dovranno affrontare una questione “che ora non sembra centrale, ma lo è: il nucleare iraniano”.

Secca smentita della federazione palestinese riguardo alla possibilità di vedere Diego Armando Maradona alla guida della nazionale di calcio: “È una sciocchezza” (Corriere dello sport).

Nell’Europa che si scopre vulnerabile di fronte alla minaccia di propri cittadini partiti per la Siria e l’Iraq al fine di contribuire alla crescita del Califatto un’imprudenza delle forze di sicurezza bavaresi avrebbe involontariamente favorito questo esodo. A scriverne è Fiamma Nirenstein sul Giornale.

“Per noi è come un film dell’orrore. Non ho dormito la notte pensando a voi lavoratori”. Lo ha affermato il direttore generale dell’Ospedale israelitico di Roma Antonio Mastrapasqua davanti a cento dipendenti riunitisi sul tetto della struttura di via Fulda per conoscere il loro futuro dopo l’apertura delle indagini nei confronti di Mastrapasqua e di alcuni dipendenti dell’Ospedale per “truffa al sistema sanitario nazionale”. Lorenzo D’Albergo, su Repubblica, descrive così la scena: “Arrampicato su uno dei tubi che reggono la stella di Davide la grande scritta blu sul tetto della sede dell’ospedale Israelitico del Trullo. Maniche della camicia arrotolate, barba di qualche giorno, pochi fogli di appunti in mano”. D’Albergo spiega poi come i dipendenti si stiano muovendo su due fronti: “Da una parte la sensibilizzazione della comunità ebraica, di cui già ieri è stato invocato l’aiuto. Dall’altra la manifestazione”. Martedì mattina, hanno infatti annunciato i delegati di Cgil, Cisl e Uil della struttura, “ci troveremo sotto la Regione”. Già chiesto un appuntamento al governatore Nicola Zingaretti.

Sulla Stampa Maurizio Molinari recensisce “Il passato che è in me”, diario dell’eroe della rivolta del Ghetto di Varsavia Simcha Rotem pubblicato dalla casa editrice Salomone Belforte. L’autore sarà prossimamente a Roma per presentare il libro e per incontrare gli studenti coinvolti nel Viaggio della Memoria. Sul Mattino invece Vittorio Dell’Uva parla di “Sinistra e Israele” (Salerno Editrice), saggio di Fabio Nicolucci che da molti mesi ha animato un significativo dibattito dentro e fuori il mondo ebraico.

Adam Smulevich twitter @asmulevichmoked

(3 ottobre 2014)