Questa è la nostra musica

calo livneTorno da Nahariya. Ho accompagnato uno dei miei figli che va trascorrere Kippur dalla sua ragazza. Lo lascio al treno e me ne torno a casa. È tutto pronto. La casa brilla, pronta per accogliere una giornata speciale di riflessione e pensiero, sorrido mentre l’auto arranca su per le colline della Galilea. Accendo la radio su Galgalaz, una stazione che trasmette in continuo buona musica. La presentatrice annuncia: “State ascoltando Questa è la nostra musica”, un’altra ora , la decima da stamattina, del programma dedicato alle 72 vittime della Guerra Zuk Eitan, Operazione Margine protettivo: “Le famiglie raccontano dei loro cari e scelgono una canzone che amavano ascoltare”. Guido in silenzio, il fratello di Gal Basson di 19 anni racconta che era campione di atletica, non si dava mai per vinto, con sforzi sovrumani era riuscito a superare gli allenamenti per essere accettato nella sua squadra in Zahal: è rimasto ucciso in un attacco mentre era di guardia al Kibbuz Nahal Oz. Elisheva racconta di Zvika, 29 anni, che lascia moglie e due figli ed era un ufficiale. Tutti lo ricordano come una persona di una bontà e una disponibilità senza pari. È caduto a Sajaiya. Adar di 20 anni e Oren di 22. Parlano i padri, le madri. Guido e quasi non vedo più la strada. La vista appannata. Le canzoni scelte sono struggenti: “Se esco di qui compro regali per tutti” e “Quand’è l’ultima volta che hai fatto qualcosa per qualcuno?”; “Stairway to heaven” e “Sto aspettando” di Idan Reichel. Le loro canzoni preferite. Supero Maalot e inizia a parlare il fratello della mamma di Daniel Turgeman, il bimbo di 4 anni mezzo ucciso da un colpo di mortaio nella sua casa a Nahal Oz… Sì, c’è anche lui… Lo descrive come un bambino di un’intelligenza e di una sensibilità speciali. “Non vogliamo trasmettere una canzone triste. Vogliamo che sia felice, ovunque sia in questo momento. Abbiamo scelto ‘Sami a Kabbai- Sam il pompiere’, si divertiva molto a vedere questo programma!” Inizia la musichetta allegra del programma e la dissonanza tra tutti i tasselli di questo mosaico: le voci delle famiglie, le canzoni e il loro significato, l’autunno tutt’intorno mi si concentra tutto nelle lacrime che sgorgano e non mi fanno vedere più nulla. Supero Pequiyn e anche Hurfeish. Domani, noi e i nostri vicini, drusi e musulmani, digiuneremo insieme: il giorno di Kippur cade nella stessa data della Festa del sacrificio- Eid El Adha. Tutto il giorno è stato uno scambio di auguri in ebraico e in arabo con colleghi, allievi e famiglie si amici. L’annunciatrice chiude il programma: ”Qualche ora prima dell’entrata del Kippur, ci auguriamo che tutte le storie, tutte le musiche salgano in cielo affinché si aprano tutte le porte, e le nostre preghiere vengano ascoltate. Affinché questi ragazzi non siano caduti invano, affinché non si debba conoscere più dolore!”

Angelica Edna Calò Livne

(6 ottobre 2014)