Roma – Presentati i family movies del 1923
Silenzio in sala: la famiglia Della Seta – Di Segni va in scena, muovendosi con disinvoltura sullo schermo. L’anno 1923 torna in vita, vibra, sorride, corre graziosamente. Tantissimi spettatori sono accorsi ieri al Istituto centrale per il Restauro e la Conservazione del Patrimonio Archivistico e Libraio per assistere alla prima proiezione dei family movies portati alla luce da Claudio Della Seta, restaurati e digitalizzati grazie a Maria Cristina Misiti dell’ICRCPAL, Mario Musumeci responsabile Ufficio Restauri Cineteca Nazionale e il loro team. Un evento realizzato all’interno dell”iniziativa La valigia dei sogni, un open lab dedicato al restauro. Minuti gioiosi strappati all’inesorabile incedere del tempo nei quali le due famiglie ebraiche celebrano un matrimonio, scherzano insieme, giocano, leggono il giornale in spiaggia, sciano tra strati e strati di cappotti.
“Ci siamo trovati di fronte immagini fragili -spiega Maria Cristina Misiti- e tutto questo è stato possibile grazie all’entusiasmo che gli specialisti hanno messo in questo lavoro: dal mastro cartaio a Barbara Zonetti, che si è letteralmente presa cura delle bobine”. Lascia poi la parola al giornalista Fabio Isman che modera gli interventi: “Ci troviamo di fronte a scene di vita quotidiana, girati grazie alla passione per le novità del cugino Salvatore, che si improvvisò regista della vita famigliare. Bisogna sottolineare l’importanza di quello che scorre sotto i nostri occhi; probabilmente questi sono primi family movies italiani e le prime immagini di ebrei italiani precedenti alla Shoah che ci sono giunte”. La famiglia Della Seta ha deciso di sonorizzare i video con la musica collezionata da Giuseppe Campagnano, appassionato di musica e padre della sposa protagonista nelle scene del matrimonio. A parlare di Giuseppe, il musicologo Fabrizio Della Seta: “Nonno Peppe amava moltissimo la musica e la lirica. La leggenda vuole che ascoltò la Bohème 40 volte. Ora la sua collezione è custodita dentro la Discoteca di Stato”. Lo stesso Peppe durante le persecuzioni naziste aiutò i propri correligionari e salvò gli arredi del tempio, muovendosi con cautela per la città. Dopo il lavoro di mesi, Claudio Della Seta ha messo in moto l’intera famiglia: “Da Buenos Aires è giunta la notizia che ci sono 30 nuove bobine che aspettano di essere digitalizzate”. Vengono donate poi le pellicole originali a Michele Sarfatti direttore del Centro di documentazione ebraica contemporanea che aggiunge: “Voglio ringraziare Salvatore, colui che ha girato questi filmati, per la sua voglia di sperimentare. Un documento donato al Cdec durerà per sempre”. Regalate delle copie anche al Museo ebraico di Roma, alla Fondazione Museo della Shoah (il direttore scientifico Marcello Pezzetti sottolinea l’importanza per tutta l’Italia di questa scoperta: “Aprire il museo con una testimonianza simile è un fatto straordinario”) e allo Yad Vashem, rappresentato da Rafael Erdreich ministro consigliere degli Affari Pubblici e Politici dell’Ambasciata israeliana in Italia. Negli occhi di molti, resterà una scena: i due novelli sposi Iole Campagnano e Silvio Della Seta che scherzano davanti alla macchina da presa. Lei si avvicina e lui prendendola alla sprovvista le ruba un bacio. E Iole sorride, raggiante e imbarazzata. Così naturale. Così viva.
Rachel Silvera twitter @rsilveramoked
(6 ottobre 2014)