Qui Roma – Shoah, elaborare il dolore
“Un documentario che vuole indagare nelle emozioni di tutti i protagonisti coinvolti”. Così il regista Beppe Tufarulo definisce “I figli della Shoah – Un viaggio nell’animo dei figli della Shoah”, film scritto da Cesare Israel Moscati e prodotto da Ippolito Leotta per Global Vision Group con Rai Cinema con la collaborazione del Centro di Cultura Ebraica. Questa sera la proiezione in anteprima, al cinema Barberini (l’ingresso è su invito), nell’ambito del Festival Internazionale del Film di Roma. Ed è proprio alla scuola della Comunità ebraica che si apre e si chiude il documentario, che racconta il viaggio di Moscati, “figlio della Shoah”, alla ricerca di altri figli e nipoti di sopravvissuti per condividere la sua sofferenza con loro. Passando dunque per Gerusalemme, Tel Aviv e Parigi, il film raccoglie le testimonianze di persone della sua stessa generazione, sicuramente aspettandosi le domande che egli si è posto crescendo, cercando di trovare, nelle persone con esperienze simili alle sue, eppure lontane geograficamente, lo stesso fardello di sofferenza che ha segnato la vita dei “figli della Shoah”. Nelle parole dei protagonisti e nei loro gesti involontari “sono sedimentate tracce di esperienze passate, espressioni di dolore che si fanno memoria, testimonianza e coraggio”, sottolinea Tufarulo. “Via via – continua – emergono con forza le tensioni, le difficoltà ed il volume delle paure che da sempre li accompagna, coinvolgendo lo spettatore in un caratterizzante e unico percorso umano. Il documentario non ha avuto l’intento di produrre sedute psicanalitiche ma di restituire racconti commoventi vissuti e narrati in prima persona, che culminano nella consapevolezza di provare ad elaborare il proprio lutto attraverso il rapporto e il confronto con i nipoti. Da qui scaturisce l’esigenza di aprire e chiudere questo viaggio nella scuola elementare ebraica Vittorio Polacco di Roma”.
Francesca Matalon
(21 ottobre 2014)