Uno Shabbat per stare insieme – Gli appuntamenti dell’Italia ebraica
“Il 24-25 ottobre dal tramonto al sorgere delle stelle osserveremo e vivremo insieme lo Shabbat. Lo vivremo nella sua totalità, in tutti i suoi aspetti halachici e in tutto il suo splendore, come è stato mantenuto nel corso degli anni”, questi i primi due punti del manifesto che esplicita le intenzioni e gli obbiettivi dello Shabbat Project. L’iniziativa, arrivata alla sua seconda edizione, si è diffusa in tutto il mondo, da Toronto a Città del Capo, da Hong Kong a Mosca e Rio De Janeiro fino a raggiungere l’Italia. Uno Shabbat da condividere insieme, accensione delle candele e havdalah comprese. “Questo è un progetto molto importante nel quale bisogna cercare di coinvolgere più gente possibile, soprattutto chiamando persone che generalmente non osservano Shabbat. Un momento in cui si interrompe il ritmo e ci si dedica ad altro che non sia la routine quotidiana” evidenzia il rabbino capo della Comunità ebraica di Milano Alfonso Arbib. Nella città meneghina il prossimo 24 ottobre sarà possibile fare kabbalath Shabbat, l’accoglienza del sabato, alla sinagoga centrale per poi cenare ed assistere alla lezione del rav Arbib, il 25 ci saranno tefillah e pranzi al centro Noam e all’Hotel Marriott; al Tempio della Scuola si farà poi Seudà Shelishit con lezioni di rav Roberto Della Rocca (“Un’occasione per non essere più schiavi degli oggetti e disconnettersi per 25 ore”, questo il suo messaggio lanciato sui social network) e Daniele Cohenca. Accendere le candele e infornare le challoth, attività alle quali si dedicano le donne ebree, sono il fulcro della preparazione dello Shabbat: “Proprio per questo non potevamo che aderire al progetto” spiega Ester Silvana Israel il presidente nazionale dell’ADEI, l’associazione donne ebree italiane. “Con l’hashtag #spreadinglight, ci impegneremo a diffondere l’iniziativa. A Torino accenderemo insieme le candele, a Milano ci sarà l’incontro con Gheula Canarutto. A Roma e Venezia si impasteranno le challoth” conclude. L’appuntamento a Roma sarà domani alle 17.20 al Palazzo della Cultura, dove, oltre a scambiarsi ricette tramandate da generazioni, il rabbino capo Riccardo Di Segni terrà una lezione con la partecipazione di moroth e rabbanim. “Da Torino abbiamo grandi aspettative e la speranza che lo Shabbat Project sia un’opportunità per coinvolgere gran parte della kehillah in un clima sereno e costruttivo. Sarà inoltre presente un gruppo di israeliani giunti in città per il Salone del Gusto, un’opportunità per favorire anche l’interscambio e il confronto” aggiunge il rabbino capo di Torino Ariel Di Porto. Grande fermento poi nella Comunità ebraica di Napoli con l’accoglienza del presidente Pierluigi Campagnano, lezioni, lettura della parasha e pranzo. Un appuntamento che si estende anche a Trieste, Genova, Padova, Livorno e Bologna. Continua infine la pubblicazione dei video sulla pagina ufficiale di Facebook: il rabbino capo di Venezia Scialom Bahbout sottolinea l’importanza l’importanza di cantare, mangiare e parlare insieme, uno spirito condiviso anche da Claudia De Benedetti che conclude: “Questa è una iniziativa alla quale non si può mancare”.
Rachel Silvera twitter @rsilveramoked
(22 ottobre 2014)