Un archivio per rav Toaff

rassegnaDocumenti, carte, libri, fotografie per ricostruire la vita di uno dei protagonisti del Novecento: rav Elio Toaff, rabbino capo emerito di Roma. Presto infatti nascerà, come racconta sul Messaggero Francesca Nunberg, un archivio pubblico dedicato proprio a rav Toaff. Un progetto che verrà presentato domani nel corso di una serata organizzata al Maxxi di Roma, nel corso della quale saranno messe all’asta 35 opere donate da privati e da grandi artisti con l’obiettivo di finanziare tre progetti: la creazione dell’Archivio, la ristrutturazione degli asili ebraici dedicati allo stesso Toaff e il progetto di sostegno di una scuola in Pakistan assieme alla Comunità di Sant’Egidio. “L’archivio, che aprirà nel 2016 – spiega il presidente della Fondazione Elio Toaff Ermanno Tedeschi – conterrà un patrimonio inestimabile dal punto di vista culturale e religioso, che racconterà non solo la storia del suo mandato e dei 50 anni di rabbinato a Roma, ma sarà anche un libro di storia, sull’evoluzione dei tempi e dei costumi”. L’archivio potrebbe trovare posto in alcuni locali inutilizzati degli asili ebraici di Roma.

Il Giornale, nelle sue pagine milanesi, torna sulle delicate vicende della Comunità ebraica di Milano e sulle dimissioni della lista Welcomunity e del presidente Walker Meghnagi. Una ricostruzione dei fatti era già apparsa ieri su Repubblica, in cui si dava spazio alle parole del Consigliere Gadi Schoenheit, responsabile delle relazioni esterne della Comunità e rappresentante della lista Ken. Spazio alle sue dichiarazioni anche oggi sul Giornale, in cui Schoenheit respinge le accuse dei consiglieri dimissionari di essersi astenuto – assieme agli altri consiglieri della lista Ken – dalla votazione del bilancio per mancanza di fiducia nei confronti dell’operato del presidente Meghnagi o a causa del mancato rimpasto in giunta. “La realtà – le parole di Schoenheit riportate dal Giornale – è che Meghnagi non ha più la maggioranza del Consiglio ma ciò nonostante noi non abbiamo mai chiesto nuovi posti o deleghe, e abbiamo sempre riconosciuto Meghnagi come vincitore delle elezioni e presidente. Avendo ricevuto la relazione sul bilancio il giorno prima del voto abbiamo solo chiesto una riflessione ulteriore su alcuni contenuti, niente di drammatico, solo le parti evidenziate come migliorabili dalla società di revisione che lo ha esaminato. La risposta sono le dimissioni e per noi sono un gesto di irresponsabilità”.

“La settimana prossima verranno aperte le buste e il museo definitivo sorgerà qui a Villa Torlonia”, le dichiarazione del sindaco Ignazio Marino in merito all’inizio dei lavori per la realizzazione del Museo della Shoah. “L’obiettivo del Campidoglio – scrive il Messaggero – è posare la prima pietra il prossimo 27 gennaio. Il collegio dei fondatori della Fondazione aveva infatti concordato all’unanimità di voler realizzare il museo nella sede sulla via Nomentana. Nel frattempo il museo avrà una sede temporanea nel ghetto, al Portico d’Ottavia. La Casina dei Vallati, offerta dal Campidoglio come sede della Fondazione Museo della Shoah, verrà resa disponibile per la formazione di studenti e professori, e come ulteriore sede espositiva”. 

Fermare il concerto neonazista. L’Anpi si mobilità e chiede alle istituzioni di bloccare un concerto previsto per il prossimo 1 novembre e che si terrà probabilmente nello stadio di Gaggiano, nella periferia di Milano. “Non è solo questione di antifascismo e di quanto vergognoso sia ospitare questo raduno a pochi chilometri da una città medaglia d’oro della Resistenza ma – spiega la presidente dell’Anpi di Trezzano Daniela Roman – è un problema di pubblica sicurezza: questi personaggi sono neonazisti molto pericolosi”(Repubblica).

Cultura. Su La Stampa Elena Loewenthal intervista il celebre scrittore israeliano Amos Oz riguardo al suo ultimo libro, Giuda (Feltrinelli), una storia che si snoda lungo i vicoli di Gerusalemme e che ha come Leitmotiv il tradimento. “La storia degli ebrei” (Mondadori) è invece il titolo del libro di Simon Schama, professore di storia dell’arte della Columbia University. Un testo, presentato da Susanna Nirenstein su Repubblica, che ricostruisce la millenaria storia del popolo ebraico. Sempre su Repubblica, Vlodek Goldkorn racconta il grande progetto museale di Varsavia dedicato alla presenza ebraica in Polonia: un grande palazzo di vetro al centro della Capitale in cui si narra lo stretto legame tra ebraismo e realtà polacca. Il museo sarà inaugurato il prossimo 28 ottobre. Il 30 ottobre invece a Torino (poi a Milano e Roma) si terrà la Lezione Primo Levi intitolata “In un’altra lingua” e sarà legata al lavoro di Ann Goldstein e Domenico Scarpa sulla nuova edizione americana di tutte le opere di Primo Levi, che uscirà nel 2015 per l’editore Norton Liveright. Sul Sole 24 Ore, un’anticipazione della Lezione Primo Levi a firma di Domenico Scarpa.

Daniel Reichel

(26 ottobre 2014)