Israele – Mogherini e il ruolo dell’Europa

netanyahu mogheriniÈ necessario e urgente che riprendano i colloqui di pace. Questo il messaggio portato dell’Alto rappresentante della politica estera dell’Unione Europea Federica Mogherini al primo ministro di Israele Benjamin Netanyahu. Come sua prima missione diplomatica nelle vesti di Lady Pesc, Mogherini ha infatti deciso di visitare Israele e la Striscia di Gaza, cercando di rilanciare il ruolo dell’Europa in possibili negoziati tra le due parti. “Sembra poterci essere la volontà politica di riaprire i colloqui di pace e fare in modo che questi colloqui portino a risultati concreti”, ha dichiarato Mogherini che ha condannato i recenti attacchi terroristici a Gerusalemme. A riguardo, di questa mattina la notizia della morte di Shalom Ba’adani, diciassettenne studente di yeshiva, investito nella Capitale israeliana mercoledì scorso da un terrorista palestinese (ieri invece i funerali dell’altra vittima, Jedan Assad). A Gerusalemme, la tensione resta alta e in merito si è espresso anche il rabbino capo sefardita di Israele Itzhak Yosef. “ Gli ebrei non devono andare al Monte del Tempio e provocare i terroristi arabi”, ha dichiarato rav Yosef, secondo quanto riportano i siti di informazione israeliani. Sulla questione, il premier Netanyahu si è impegnato a “mantenere lo status quo del luogo” mentre su Gerusalemme ha voluto ribadire a Mogherini che “non è un insediamento ma la nostra capitale”. “È stravagante l’affermazione secondo cui l’origine dell’attuale conflitto deriva da questo o quell’insediamento – ha affermato il primo ministro – Il problema non è la terra ma piuttosto la nostra esistenza e il rifiuto di riconoscere Israele, qualsiasi confine questo abbia”. Una risposta diretta a Mogherini che aveva invece parlato dei nuovi insediamenti – in riferimento all’approvazione da parte dell’autorità israeliana di nuove unità abitative a Gerusalemme Est – come di “ostacoli alla pace”. L’auspicio dell’Alto rappresentante agli esteri dell’Ue, che stamattina ha incontrato il ministro degli Esteri israeliano Avigdor Lieberman, è che le due parti ritorni a un tavolo per parlare proprio di pace. “Il rischio è che se non si andrà avanti sulla strada politica, si tornerà indietro, alla violenza”, le parole di Mogherini, che si appresta ad andare a visitare Gaza. Qui, riporta l’israeliano ynet, la situazione è delicata perché, al di là della retorica e delle strette di mano di facciata, i rapporti tra le due anime che guidano i palestinesi, Hamas nella Striscia e Anp nella West Bank, sono decisamente tesi. Ieri sera almeno dieci esplosioni hanno colpito auto e case di uomini legati a Fatah (organizzazione che costituisce la spina dorsale dell’Anp di Abu Mazen). Non ci sono stati feriti né rivendicazioni ma Gaza è, o dovrebbe essere, il territorio di Hamas che sembra, per così dire, non gradire intrusioni. E così da Ramallah, in Cisgiordania, fanno sapere che il primo ministro Rami Hamdallah non partirà per accompagnare domani Mogherini nella Striscia.

Daniel Reichel

(7 novembre 2014)