Federica Mogherini ad Amman: “Uno Stato per i palestinesi”
“Il capo della diplomazia europea ha rilanciato con forza l’azione Ue per il riavvio a breve del processo di pace in Medio Oriente nel quadro della soluzione a due nazioni e di Gerusulemme capitale di due Stati con l’obiettivo della nascita di uno Stato palestinese”. Così il Corriere della sera nel dare la notizia della visita ad Amman di Federica Mogherini, alto rappresentante dell’Unione Europea per gli affari esteri e la sicurezza. “Dobbiamo continuare verso questa soluzione, altrimenti si rischia il ritorno della violenza”, le dichiarazioni attribuite alla Mogherini.
Si infittisce il mistero attorno alla sorte di Al Baghdadi, il ‘Califfo’ dell’Isis di cui non si hanno notizie da quattro mesi. Maurizio Molinari (la Stampa) racconta le varie ipotesi in gioco: “Vivo ma ferito, ricoverato in un ospedale-bunker e ancora in grado di guidare i suoi militari della Jihad oppure in fin di vita, o forse addirittura già morto: la sorte di Abu Bakr al Baghdadi è al centro di un giallo che riporta l’attenzione sulla campagna aerea della coalizione internazionale guidata dagli Stati Uniti”. “Illeso, morto o ferito? Sulla sorte del Califfo è guerra pure sul web”, titola il quotidiano torinese. E intanto si scatena il toto-nomi per il suo successore. “Caccia al Califfo, ma i vice sono pronti”, si legge sul Messaggero.
Si allarga il numero dei componenti del comitato d’onore scientifico e culturale della Fondazione Museo della Shoah di Roma, organismo pluridisciplinare con funzioni di consulenza, sostegno e promozione delle iniziative della fondazione stessa. Il Collegio dei Fondatori del Museo ha votato per l’ingresso nel comitato delle ex deportate Edith Bruck e Andra Bucci, degli storici Mario Avagliano, Tullia Catalan e Michele Sarfatti, dei docenti universitari Donatella Di Cesare e David Meghnagi e del sovraintendente ai beni culturali di Roma Capitale Claudio Parisi Presicce. “Lo si apprende dal portale dell’ebraismo italiano www.moked.it”, spiega il quotidiano romano Il Tempo.
Sulla Nazione una breve cronaca della cerimonia in ricordo della deportazione degli ebrei fiorentini svoltasi ieri presso il binario 16 della stazione Santa Maria Novella. Ad intervenire, si ricorda, il sindaco Dario Nardella, la presidente della Comunità ebraica Sara Cividalli, il rabbino capo Joseph Levi e gli studenti della scuola secondaria di primo grado Altiero Spinelli di Scandicci, che hanno letto alcune poesie sulla Shoah. Presente anche l’assessore comunale al welfare Sara Funaro.
Sul Corriere Aldo Cazzullo recensice a tutta pagina il libro “La via di fuga” (Mondadori) che il giornalista Federico Fubini ha dedicato allo zio Renzo, illustre economista che fu allievo di Einaudi e che non riuscì a sottrarsi alla persecuzione nazifascista per essere ucciso ad Auschwitz-Birkenau, dove arrivò il 23 maggio 1944 (la cattura era avvenuta in febbraio ad Ivrea) e venne immatricolato con il numero A-5410. “Ovviamente il libro restituisce la terribile singolarità della tragedia degli ebrei italiani nel secolo scorso. Ma emergono anche elementi di raffronto – scrive Cazzullo – tra il modo in cui l’Italia reagisce alla crisi del ’29 e alla svolta isolazionista e bellicista del fascismo, e il modo altrettanto inadeguato in cui oggi il nostro paese, il nostro apparato produttivo e le istituzioni europee stanno reagendo a una crisi che minaccia di produrre devastazioni sociali e politiche altrettanto gravi”.
Adam Smulevich twitter @asmulevichmoked
(10 novembre 2014)