Tor Sapienza
Ho fatto un’operazione semplice semplice: interrogare il sito di informazione ebraica Moked.it, il più ricco e partecipato che c’è in Italia, alla voce “Tor Sapienza”. Sapete quante voci sono uscite? 0 (zero!). Se la tecnologia non mi inganna mi pare un dato molto interessante (leggi: inquietante).
Venerdì scorso ho passato il pomeriggio proprio lì, in questa periferia Est di Roma ormai tristemente nota a livello nazionale. Ci sono andato come militante politico e come cittadino, consapevole della mia inutilità e pur convinto che occorresse essere presente. Di lì a poco è arrivato il sindaco Ignazio Marino, ma prima delle sirene spiegate non sapevo della sua visita. Nei giorni scorsi abbiamo letto molti commenti interessanti, e quindi non è agevole evitare le banalità.
Alcuni elementi di base: a Tor Sapienza la disoccupazione giovanile sfiora l’80%, l’abbandono scolastico il 40%; in questo territorio (diciamo nel raggio di un chilometro quadrato) ci sono un campo rom ‘storico’, due centri di prima accoglienza per migranti tra cui quello assaltato, varie occupazioni abusive di cui almeno una ‘visibile’ e composta esclusivamente da rumeni, una delle principali piazze della prostituzione a Roma; da anni non si vedono tra queste strade servizi sociali degni di questo nome, e anche i servizi ordinari, come trasporto pubblico e nettezza urbana, sono in recessione. Brevi riflessioni personali: la gravità dell’“assalto al negro” non ha precedenti nella storia recente di Roma; la rabbia legittima degli abitanti è stata strumentalizzata (vergognosamente) dai cosiddetti imprenditori politici della paura; il vecchio adagio secondo cui le difficoltà nel percorso d’integrazione dei migranti si scaricano sui poveri è purtroppo tragicamente vero; il rischio emulazione è altissimo: da oggi chiunque avrà un problema potrebbe riprodurre la caccia allo straniero per cercare visibilità; la rabbia e la disperazione sono cieche: chiunque abbia visto i minori oggetto di aggressione e poi trasferiti si renderà conto che il problema non possono essere questi bambini spauriti. Io li ho visti con i miei occhi venerdì e da allora non riesco a togliermeli dalla testa. Su Tor Sapienza, sarebbe bello e utile che il mondo ebraico italiano avesse qualcosa da dire.
Tobia Zevi, Associazione Hans Jonas twitter: @tobiazevi
(18 novembre 2014)