Italia ebraica in raccoglimento

Roma sinagoga thumbRabbia, dolore, commozione. Sentimenti che attraversano i volti delle molte centinaia di ebrei romani ritrovatisi oggi nelle diverse sinagoghe della Capitale per la preghiera del mattino. Ognuno ha con sé Talled e Tefillim, come li avevano con sé i quattro rabbini barbaramente uccisi ieri a Gerusalemme. Un’immagine potente, una risposta identitaria all’odio del terrorismo palestinese.
“Non ci piegheremo alla violenza, non rinunceremo a vivere il nostro essere ebrei”, spiega il rabbino capo Riccardo Di Segni al termine della funzione. Una delle vittime, spiega poi, era imparentata con il rav Joseph Dov Soloveitchik, tra le figure più significative sulla scena dell’ebraismo statunitense e internazionale. Le parole tratte da una derashà dello stesso rav Soloveitchik, cui sono state dedicate in passato importanti iniziative, toccano temi profondamente attuali alla luce della nuova pagina di orrore scritta ieri in Israele.
Presenti in sinagoga, tra gli altri, il segretario della Comunità ebraica Emanuele Di Porto e l’assessore ai rapporti istituzionali Ruben Della Rocca.
Un momento di raccoglimento, pochi minuti dopo, si svolge invece nel cortile della scuola ebraica. Assieme al leader comunitario Riccardo Pacifici l’ambasciatore di Gerusalemme in Italia Naor Gilon, il ministro israeliano Silvan Shalom e il parlamentare Pd Emanuele Fiano.
Veglie e riflessioni sono in programma nelle prossime ore in diverse sinagoghe e Comunità dell’Italia ebraica. Da Torino a Napoli, da Genova a Trieste. A Milano, tra i vari appuntamenti, ci si ritroverà al Tempio di via Guastalla a partire dalle 19. La convocazione arriva a seguito di una nota diffusa dal presidente della Comunità ebraica Walker Meghnagi e dal rabbino capo Alfonso Arbib.
“Non possiamo non farci portavoce delle ragioni di Israele e del profondo desiderio di pace di tutto il popolo israeliano. Non possiamo non dire a voce alta che Il popolo ebraico ha pagato e sta pagando un prezzo altissimo sulla via della pace e per la propria esistenza. Nel Deuteronomio è scritto ‘ed ho posto di fronte a te il bene ed il male, la morte e la vita, e tu sceglierai la vita”‘. La forza della speranza e della fede hanno sempre sostenuto Israele e nulla potrà distoglierci dallo scegliere sempre la vita”, scrive intanto in una nota il presidente nazionale Adei Wizo Ester Silvana Israel.
“L’auspicio – afferma Simone Disegni, presidente Ugei – è che la politica, anche a livello europeo ed internazionale, sappia trovare la forza di smentire con i fatti da qui in poi tale tremenda involuzione, ponendo come pietra miliare di qualsiasi ulteriore iniziativa il riconoscimento del terrorismo criminale volto a cancellare l’esistenza stessa dello Stato ebraico come nemico numero uno da sconfiggere ed estirpare”.

(19 novembre 2014)