L’unica soluzione

Francesco Moisés BassanoUn anno fa circa, scrissi il mio primo articolo per queste pagine. Una riflessione che riportava la notizia di uno studio linguistico condotto in Israele tra gli arabo-israeliani sul cosiddetto “arabraico”. Poche righe per esprimere come il linguaggio possa diventare un punto d’incontro, una tappa fondamentale verso la reale conoscenza e la comprensione dell’altro. Scelsi questo argomento, perché fin da sempre ho creduto che una coesistenza tra arabi ed israeliani fosse realmente possibile, che in definitiva entrambi costituiscano due popoli i quali potrebbero cooperare, accogliere gli uni gli aspetti positivi dell’altro, e vivere quietamente nella propria diversità ma anche nelle proprie similitudini sulla stessa terra intesa come Israele o West Bank. Purtroppo alla luce degli eventi attuali, questo pensiero sembra prendere costantemente la forma di un’utopia ormai anacronistica e priva di significato. Sono significative le parole del presidente Reuven Rivlin pronunciate a Kafr Qassem: “la minoranza araba è carne della carne di Israele”, ma sembra ancora lontano il giorno nel quale un esponente politico arabo o palestinese potrebbe pronunciare una frase analoga in riferimento ad Israele e al suo popolo. Ciò delinea, che nonostante gli eventuali o presunti errori nel percorso politico dello stato israeliano – quale stato è nato e si è formato nella perfezione? -, da una parte v’è una società che comunque, non ha mai smesso di riflettere su se stessa e di tendere la mano all’altro, e dall’altra un’entità che, almeno nella sua maggioranza, non è mai riuscita a condannare le proprie istanze negative e ad accettare la presenza del vicino. E’ da qui, che evidentemente, comprensibile o meno, molti israeliani hanno perso la fiducia in una pace possibile con la propria controparte, la quale ha preso sempre più le sembianze di un nemico. La via della pace e della coesistenza però , al di là delle modalità per la sua attuazione, rimane l’unica soluzione possibile, l’unica strada realmente percorribile, per quanto ripida e costituita da ostacoli. Come è scritto allora nel celebre fumetto Spider Man, dell’ebreo americano Stan Lee, “With great powers comes great responsibility”, una citazione “popular” che si confà però perfettamente al ruolo che dovrà continuare a mantenere Israele nel suo spazio e agli occhi del mondo, dove “great powers” corrisponde a una grande democrazia.

Francesco Moises Bassano twitter @MoisesBassano

(21 novembre 2014)