Livorno – Sol e Matilde, 70 anni per un nuovo abbraccio
Sol Cittone lascia Livorno con i bombardamenti del maggio 1943. Prima trasferendosi a Cecina, quindi a Serravalle Pistoiese. Qui tutta la famiglia, otto persone, è arrestata da un maresciallo dei carabinieri e deportata alle Murate di Firenze e poi a Fossoli. Nel febbraio del ’44, caricati su un treno, vengo mandati ad Auschwitz-Birkenau. Sol ha 15 anni.
Unica sopravvissuta della sua famiglia, torna a Livorno fino a che, nei primi anni Cinquanta, sceglie di fare l’aliyah e inizia una nuova vita ad Haifa. Passano 70 anni e il Comune di Serravalle la rintraccia per farle raccontare questa storia. Tutto avrebbe immaginato meno che riabbracciare la sua amica di infanzia, che con lei avrebbe condiviso tanti momenti belli ma anche l’orrore del lager: Matilde Beniacar.
Entrati in contatto con Sol, l’abbiamo infatti informata che la signora Beniacar era ancora vivente in una casa di riposo a Cecina: l’intervento del presidente della Comunità ebraica Vittorio Mosseri ha permesso l’organizzazione dell’incontro. Erano presenti anche le figlie quando Sol e Matilde si sono finalmente riviste. L’emozione, già enorme, ha raggiunto un apice indescrivibile quando si è scoperto che i numeri tatuati a Matilde (75670) e a Sol (75671) erano consecutivi. Un’emozione più unica che rara.
A Livorno la signora Sol, ormai 85enne, é stata ricevuta in Comunità e in sinagoga. Toccante l’incontro con Bruno Bologna che, negli anni ‘40, frequentava proprio casa Cittone, essendo coetaneo del fratello Nissim. Alla signora sono stati donati alcuni volumi con la storia della nostra kehillah, corredati dalle foto della vecchia sinagoga e delle strade circostanti dove aveva abitato. È stata poi, accompagnata in Comune, che era stato messo al corrente della sua presenza a Livorno da quello di Serravalle Pistoiese. Nella Sala delle Cerimonie, alla presenza della vicesindaco, del capo gabinetto e di alcuni funzionari, Sol ha rivissuto con noi la sua vicenda.
Guido Servi
(25 novembre 2014)