Il papa a Yediot Ahronot: “L’antisemitismo è peccato”

rassegnaIl peccato dell’antisemitismo: papa Bergoglio rilascia un’intervista a tutto tondo al giornale israeliano Yediot Ahronot. Su Avvenire le anticipazioni: “Non puoi essere un vero cristiano se non riconosci le tue radici ebraiche (…) Bisogna ricordare sempre che il cristianesimo è fiorito dall’ebraismo”. Il papa, a colloquio con il giornalista Henrique Cymerman, inoltre si dichiara preoccupato per l’escalation di violenza in Israele: “Dal profondo del cuore mi rivolgo alle parti coinvolte con un appello affinché mettano fine all’odio e alla violenza. Costruire la pace è difficile, ma vivere senza pace è un incubo”. Domenica, durante il suo viaggio in Turchia, Bergoglio incontrerà il gran rabbino Isak Haleva.

“Noi come gli ebrei sotto Hitler”. Fausto Biloslavo sul Giornale raccoglie le forti testimonianze dei cristiani perseguitati in Iraq: “Non solo cacciati dalle proprie case, ma pure costretti a cederle a prezzi stracciati, come capitò agli ebrei in Germania alla vigilia della seconda guerra mondiale. «I cristiani iracheni in fuga, nella speranza di un visto per l’Europa, vendono le loro case nella piana di Ninive occupata dallo Stato islamico – rivela padre Zoher Naser ad Erbil, capitale del Kurdistan – Agenzie immobiliari senza scrupoli offrono cifre 3 o 4 volte inferiori al valore dell’immobile. Si approfittano della tragedia»”.

Grazie Giustolisi. Il sindaco di Stazzema scrive all’Espesso un suo ricordo di Franco Giustolisi, cittadino onorario che non permise alla strage nazista della città di finire nell’oblio. “La scoperta dell’archivio di Palazzo Casi nel 1994 durante le indagini del Processo Priebke non avrebbe forse avuto le conseguenze conosciute se Giustolisi non si fosse messo anima e corpo in una battaglia perché i crimini nazifascisti non fossero derubricati a procedimenti vecchi di oltre 50 anni sui quali non valeva la pena neppure di far perdere tempo alle procure militari. Con una campagna giornalistica degna di una penna di prima qualità, mise davanti agli occhi dell’Italia quell’immagine dell’armadio con le ante rivolte verso il muro e quella espressione Armadio della Vergogna”.

Un ospedale per tutte le religioni: “Vorrei informare lei e i cittadini che nella nostra struttura per i degenti, in via Fulda, è prevista un’area di raccoglimento per i fedeli di tutte le religioni, che ci piace considerare un piccolo spazio di civiltà. Ogni religione è benvenuta, così come lo sono i laici e gli atei” scrive il presidente dell’Ospedale israelitico di Roma Lawrence Kay in una lettera indirizzata a Paolo Conti sul Corriere della Sera Roma. Un esempio positivo, spiega Conti, nella Roma cattolica nella quale “è difficile trovare negli ospedali un luogo non legato alla principale fede praticata in città”.

Lupi arrabbiati: su l’Espresso il reportage di Michele Monni ricostruisce il susseguirsi di tensioni che hanno sconvolto l’ultimo mese di Israele, preda di ventenni palestinesi “delusi dai leader e senza prospettive”.

Chi vota Le Pen? Su la Repubblica l’indagine di Anais Ginori che ritrae il profilo dei sostenitori del Front National rappresentato da Marine Le Pen: “Figli di operai o immigrati di terza generazione, oppure cresciuti in famiglie borghesi, hanno lauree, alcuni addirittura vengono dall’Ena, la scuola dell’élite da cui proviene Florian Philippot, 33 anni, vicepresidente del Front National. Tanti si accontentano di essere semplici militanti ma altri vogliono fare carriera”.

Un Mosè colossale: sul Tempo qualche anticipazione del nuovo film di Ridley Scott “Exodus – Dei e re” dedicato a Mosè e all’uscita dall’Egitto del popolo ebraico. “Epico, biblico, spettacolare”.

L’energia di Israele. Danilo Taino sul Corriere della Sera Sette: “Entro fine anno il governo ha l’obiettivo di firmare accordi di esportazione di gas con Giordania, Egitto e Autorità Palestinese. Un vantaggio anche politico che l’energia estratta dal sottosuolo possa diventare un plus economico e politico per Israele è una svolta ironica nella storia del Medio Oriente del petrolio e degli idrocarburi monopolizzati da arabi e iraniani”.

Un amore di Zweig: Sul Corriere della Sera Sette, una suggesione del libro di Stephan Zweig “Mendel dei libri” (ed. Adelphi). “In questo breve racconto, narra la storia di un ebreo leggendario e misterioso che dedicava le sue giornate ai libri, seduto in un angolo del caffè Cluck di Vienna: «Li a quel tavolo, e solo a quel tavolo, leggeva i suoi cataloghi e i suoi libri, cosi come gli avevano insegnato a leggere nella scuola talmudica, salmodiando e dondolandosi». Jakob Mendel leggeva come se fosse in estasi, il suo rapimento quando leggeva era così commovente che, da allora il modo in cui gli altri leggono mi è sempre parso profano”.

Chi era Raoul Wallenberg: Su IL del Sole 24 Ore Giampiero Mughini scrive dell’eroe di Budapest che durante le persecuzioni naziste salvò migliaia di ebrei ungheresi.

Il filosofo nero. Wlodek Goldkorn su l’Espresso ritrae la fosca ideologia del filosofo Martin Heidegger in relazione al nuovo libro di Donatella Di Cesare “Heidegger e gli ebrei, i quaderni neri” (Bollati Boringhieri): “Il pensiero del filosofo tedesco nato a Messkirch nel 1889 e scomparso a Friburgo nel 1976, è indispensabile per chiunque voglia confrontarsi con la Shoah, ma nello stesso tempo la sua filosofia è stata funzionale perché si verificasse la catastrofe dell’Occidente”.

Rachel Silvera twitter @rsilveramoked

(28 novembre 2014)