Qui Trieste – Shemà Kolì, musiche dal mondo
Ci sono delle occasioni che si sviluppano poco a poco per diventare qualcosa di significativo. È il caso del concerto che l’Associazione Coro Kol Ha-Tikvà ha organizzato e che si è svolto lunedì 1° dicembre presso il Teatro Stabile Sloveno di Trieste. Si è trattata della seconda edizione di “Shemà Kolì”, rassegna di musica corale ebraica sostenuta con la raccolta dell’Otto per Mille UCEI, che dopo il grande successo ottenuto nel 2012 si è voluta replicare con alcune variazioni, partendo dalla scelta dei gruppi vocali: tutti cori della provincia. Presentati da Valerio Fiandra, si sono avvicendati sul palco, oltre al Kol Ha-Tikvà, diretto dal M° Marco Podda, il Coro di Voci Bianche/ Otroški Pevski Zbor Fran Venturini di Domjo (M° Susanna Zeriali), il Coro Rifugio Cuor di Gesù (M° Aglaia Merkel), il Coro Interreligioso di Trieste (M° Fabio Nossal), Il Gruppo Vocale Femminile/Dekliška Vokalna Skupina Primorsko di Caresana (M° Aleksandra Pertot), il Coro dei Lions Singers (M° Ioanna Papaioannou) ed il Gruppo Incontro (M° Rita Susovsky). La scelta è stata dettata dal desiderio di creare un’occasione d’incontro fra persone che, diverse per provenienza o fede religiosa, abbiano in comune una passione: la musica corale, strumento principe per trasmettere a chi ascolta le proprie emozioni assieme ad altri, unendo tante unicità per uno scopo comune, buono nella sua essenza.
Il programma ha presentato brani di musica ebraica dalle provenienze più diverse, dissimili come le storie dei cori partecipanti o le vite di ognuno di noi. Un microcosmo che ha esemplificato la possibilità offerta dalla musica nel favorire l’incontro e il dialogo. Quasi tutti i cori hanno eseguito per la prima volta dei brani in ebraico e il desiderio di pronunciare i testi in modo adeguato o di comprenderne il significato ha fatto sì che il percorso per arrivare al concerto finale permettesse l’incontro e lo scambio, il dialogo e il confronto. Qualcosa di reale, concreto, cercato e sollecitato che ha trovato nel Kol Ha-Tikvà una pronta risposta, nella consapevolezza che l’azione verso un obiettivo comune possa fare molto più di tante parole dette anche con convinzione, ma che troppo spesso non portano lontano. Vent’anni fa, quando in occasione della festa della Famiglia, a proposito della partecipazione di Noa all’evento, tutti i quotidiani diedero notizia dell’evento con titoli quali “un’ebrea dal Papa canta l’Ave Maria”, la cantante israeliana disse: “sarei felice se un cantante cristiano scegliesse per il suo repertorio i motivi tipici della musica ebraica”. Il 1° dicembre non un cantante, ma 185 si sono avvicendati sul palco per realizzarlo, suscitando profonde emozioni nel folto pubblico presente e concludendo il concerto con il brano “Evenu Shalom Alechem” cantato tutti assieme, sotto la direzione dal M° Rita Susovski. In un angolo del mondo come Trieste che, forse, tanto provinciale non è.
(Le foto sono di Giulia Diomede)
Paola Pini
(2 dicembre 2014)