…separazione

Mentre la Legge sull’ebraicità di Israele promossa da Benjamin Netanyahu si rivela per quello che era: una provocazione con obiettivo il ridisegno degli equilibri politici nazionali (un’ulteriore prova ci viene dai cinque punti imposti ai ministri dissidenti, che mai avrebbero potuto accettarli), una lezione di etica ebraica ci viene dagli ambienti più insospettabili. Così, l’ex Nar Massimo Carminati, protagonista delle recenti cronache giudiziarie: «È la teoria del Mondo di Mezzo compa’. Ci stanno, come si dice, i vivi sopra e i morti sotto. E noi stiamo nel mezzo. Perché ci sta un mondo, un Mondo di Mezzo, in cui tutti si incontrano. E tu dici: “C.! Come è possibile che un domani io posso stare a cena con Berlusconi..”. E invece, il Mondo di Mezzo è quello dove tutto si incontra. Tu stai lì. Non per una questione di ceto. Ma di merito. Perché anche la persona che sta nel Mondo di Sopra ha interesse che qualcuno del Mondo di Sotto gli faccia delle cose che non può fare nessuno. E quindi tutto si mischia…». Ora capiamo meglio il senso di Bereshit 1, 6: «Il Signore disse: “Si consolidi (cfr. Rashi) il firmamento nel mezzo delle acque e sia di separazione tra le acque [superiori]e le acque [inferiori].”». Separare luce e tenebra, acque inferiori e superiori, terra e acqua, Caino e Abele, Giacobbe e Esaù. Separare per mantenere la capacità di discernere, senza la quale tutto diventa un gigantesco “Mondo di mezzo, dove tutti si incontrano”.

Davide Assael, ricercatore

(3 dicembre 2014)