Time out – L’invito a Noa

daniel funaroChissà se esiste un paese diverso da Israele dove, per celebrare i rapporti diplomatici con un altro Stato, viene invitata a tenere un concerto una cantante come Noa, così critica nei confronti della propria nazione, tanto da essere accusata da ogni parte di slealtà. Con Israele succede, e anche questa è una lezione per coloro che fanno del boicottaggio cultuale uno strumento politico e che ritengono che le posizioni politiche e quelle artistiche siano intrinsecamente legate. Forse gli stessi amici di Noa, quelli che lei ritiene partner credibili per la pace, ma che invece a Ramallah a cantare non la inviterebbero a prescindere solo perché israeliana.

Daniel Funaro

(4 dicembre 2014)