Chanukkah…

Esorcizzare un nuovo conflitto. In questo momento, nel quale probabilmente si prospetta un nuovo conflitto tra Israele e ‘Palestina’, vorrei ribadire nuovamente alcuni punti fermi, dai quali le prospettive per un futuro del nostro popolo in Eretz Israel non possono prescindere:
Nel 167 a.e.v. il sovrano seleucide Antioco IV Epifane emanò di un decreto che pretendeva di proibire lo studio della Torah a ogni ebreo e di imporre l’adozione della cultura greca, profanando il Tempio di Gerusalemme e trasformandolo in un luogo di culto ecumenico.
Come noto il Talmud non dedica alla festa di Chanukkah alcun trattato (al contrario di Purim – Meghillah) ma essa viene presa in esame in diversi punti ed in particolare nel secondo capitolo del trattato di Shabbat 21b: “Che cos’è Chanukkah? [Rashì: per quale miracolo l’hanno stabilita?]. È per quanto hanno insegnato i Maestri [in una Baraità, in Meghillat Taanit]: Nel venticinque di Kislev si iniziano i giorni di Chanukkah che sono otto, nei quali non si fanno discorsi funebri, nei quali non si digiuna. Giacché quando entrarono i greci nel Santuario, resero impuri tutti gli olii che erano nel Santuario, e quando ebbero la meglio, gli Asmonei e li vinsero, controllarono e non trovarono altro che una sola ampolla che era riposta con il sigillo del Sommo Sacerdote. E non c’era in essa che per accendere un solo giorno, e fu fatto un miracolo e fu acceso con essa per otto giorni. L’anno successivo stabilirono e fecero giorni di festa nei quali venisse detto l’Hallel”. Persino i Maccabei, quindi, rinomati guerrieri, capirono che la guerra non sarebbe stata la reale soluzione alla sofferenza del nostro popolo. Dunque il motivo per la festa di Chanukkah è, secondo il Talmud, il miracolo dell’olio e non la vittoria militare. Dal testo del Talmud risulta evidente che la contaminazione dell’olio non fu accidentale, ma voluta e sistematica. Si pone perciò la seguente domanda: se lo scopo che i greci volevano raggiungere era di estinguere la luce della Menorah ed impedire la sua accensione, perché si accontentarono semplicemente di contaminare l’olio? Non avrebbero ottenuto un risultato più efficace usandolo o distruggendolo completamente? I Maestri ci fanno comprendere che i greci, in effetti, non si prefiggevano di impedire la accensione della Menorah, ma volevano che essa fosse alimentata con olio impuro, perciò lasciarono apposta nel Santuario una provvista di olio impuro, perché fosse usata a tale scopo. È questo il più recondito significato di Chanukkah, questo è il suo messaggio: non ricordiamo la vittoria militare degli Asmonei, quanto piuttosto la vittoria spirituale della sopravvivenza del Giudaismo sull’Ellenismo.
In che modo quindi un ebreo affronta una minaccia, con l’aiuto di D-o? Rispondendo al male con il bene spirituale: accendendo la luce della Torah. La miglior difesa per il popolo ebraico è quindi lo studio della Torah, come ideale religioso e spirituale: “La Voce (spirituale) è la voce di Giacobbe, e le Mani (della forza militare) sono le mani di Esaù”. (Genesi 27, 22): La Voce di Giacobbe grida ancora oggi per le sofferenze inflitte dalle Mani dall’Imperatore Adriano (Esaù-Edom-Roma), che uccise a Betar più di novantamila uomini. Fintanto che la Voce (spirituale) è la voce di Giacobbe che studia nelle Yeshivoth e prega nelle Sinagoghe, le Mani (la forza) non saranno le mani di Esaù e non prevarranno; altrimenti le Mani (forza) di Esaù prevarranno. (Midrash Rabbah) Le luci di Chanukkah ci riscaldino i cuori e aggiungano altra gioia e Shalom.

Paolo Sciunnach, insegnante

(22 dicembre 2014)