In cucina con Yotam

yotam jerusSul sito del Corriere della Sera arriva un nuovo chef a deliziare i palati: è l’israeliano Yotam Ottolenghi, il cuoco preferito da star come Keira Knightley e inglesi radical chic, che con il suo sguardo vellutato e le sue ricette dal sapore di Medio Oriente ha conquistato il mondo intero. Metteteci poi il fatto insindacabile che una delle sue specialità è la cucina vegetariana ed ecco sfilare di fronte a voi lo chef più cool del momento. Nato a Gerusalemme nel ’68 da un professore di chimica italiano, Michael, e dalla madre tedesca, Ruth, Yotam è un miscuglio vincente di tradizioni ed eredità che confluiscono nelle sue coloratissime  e profumate ricette. Si laurea in letteratura comparata e lavora per un periodo persino nella redazione di Haaretz. Nel 1997, dopo una puntatina ad Amsterdam, si trasferisce a Londra, la sua città d’adozione. Ottolenghi è un romanziere della cucina: dentro i suoi piatti troverete storie che narrano di terre lontane, amori che sbocciano tra pietanze così diverse che poi si amalgamano armoniosamente e delicatamente. Prima di aprire una sfilza di ristoranti di successo conosce Sami Tamimi, cuoco e pasticcere palestinese che diventerà suo socio e con il quale scriverà i suoi più grandi libri di successo “Jerusalem” e “Plenty”. Tamimi racconta all’Indipendent il loro sodalizio: “Siamo nati lo stesso anno, cresciuti nella stessa città, ci siamo trasferiti a Tel Aviv nello stesso periodo, frequentando gli stessi ristoranti eppure non ci siamo mai incontrati prima di Londra”. “Ci ha unito – continua Tamimi – parlare la stessa lingua, l’ebraico, in un paese straniero ma anche condividere i dubbi sulla cucina inglese: ma che roba è la mince pie?”. Ottolenghi dal canto suo ricorda: “In Israele in tutte le conversazioni si finisce per parlare di politica, ma Sami non è quel tipo di persona. Ad un certo punto la situazione mediorientale mi ha depresso tanto da farmi disinteressare di politica. Io e Sami viviamo la nostra amicizia senza avere addosso il marchio dell’israeliano e del palestinese”. Ad unirli anche il loro più grande amore: Gerusalemme: la città di odori, sapori ed incontri immortalata nel loro omonimo libro di cucina edito in Italia da Bompiani. Il loro sodalizio ha incantato tutti i media, persino la storica corrispondente della CNN Christiane Amanpour che è corsa ad intervistarli. Ed adesso per otto settimane, Ottolenghi delizierà i lettori del Corriere con altrettante ricette. Ad introdurlo, Angela Frenda: “Da oggi, e per otto settimane, la Cucina del Corriere avrà un collaboratore d’eccezione. Si tratta di Yotam Ottolenghi lo chef britannico-israeliano, che ci regalerà otto ricette speciali nel suo tipico stile «neo vegetariano». Quella stessa tendenza che nella sua rubrica omonima sul Guardian, ‘The new vegetarian’, Ottolenghi declina ogni settimana attraverso ricette che sanno come poche esaltare cereali e verdure in modo originale. Un’insalata di Ottolenghi non è un una semplice insalata. È un modo di essere mangiando”. Ma i carnivori non dovranno sentirsi abbandonati: la prima ricetta proposta è quella delle polpette di agnello e melanzane, che, tanto per non deprimere, è anche kosher friendly. E sul The Guardian, Ottolenghi propone anche ricette per un insolito cenone natalizio secondo il motto: “Fai bollire il tacchino e prova qualcosa di diverso”. Tra le proposte anche del riso ricoperto di foglie di vite, che a me personalmente da brava mizrahi, ricorda il seder di Pesach.  Ma cosa è che ispira Ottolenghi? La risposta, sul sito di Williams-Sonoma: “Un insaziabile appetito per il cibo delizioso”.

Rachel Silvera twitter @rsilveramoked