Visti da fuori

anna segreVivendo in un Paese in cui gran parte della popolazione è cristiana, per circa due mesi all’anno mi ritrovo immersa nell’atmosfera natalizia. Eppure, in fin dei conti, mi rendo conto che del Natale so pochissimo, e quasi solo ciò che si vede dall’esterno. Cosa fanno davvero le famiglie italiane nel chiuso delle loro case tra le sera del 24 e il 25 dicembre? D’accordo, mangiano e si scambiano i regali, ma come? Ci sono regole generali sugli orari e le modalità oppure ogni famiglia ha le sue abitudini? E ci sono momenti specifici dedicati ai canti tradizionali? C’è un’infinità di film americani sull’argomento, ma quanto sono veritieri? E in che misura le tradizioni italiane sono simili a quelle americane? È più facile immaginare cosa facciano le famiglie religiose, ma le altre? In quale misura rispettano le tradizioni pur non essendo credenti? Insomma, non ho affatto le idee chiare. Eppure si tratta di colleghi, amici, persone che conosco fin dall’infanzia. Per di più, da insegnante di italiano, che deve spiegare Dante e Manzoni, mi capita talvolta di dover chiarire elementi del cristianesimo, che non sempre sono scontati per tutti gli allievi (a proposito, come festeggiavano il Natale Dante e Manzoni? Cosa facevano? Cosa mangiavano? Confesso che non ne ho la più pallida idea). Credo che la mia ignoranza sia comune a moltissimi ebrei, anche tra quelli considerati “lontani” o “assimilati”. Ma forse l’assimilazione è molto più selettiva e parziale di quanto si possa credere: assorbiamo dalla società in cui viviamo solo gli elementi che possiamo facilmente integrare con la nostra identità; gli altri semplicemente non ci appartengono e facilmente ci rimangono estranei.
Inoltre credo che da questa ignoranza – mia e suppongo di altri – si possano ricavare due o tre considerazioni più generali: prima di tutto, non basta osservare una religione dall’esterno, pur vivendo a stretto contatto con essa, per poter dire di conoscerla davvero. In secondo luogo, le nozioni teoriche su quella religione, per quanto ricche e raffinate possano essere, non sono sufficienti a comprenderla se non sono accompagnate da informazioni su come la teoria venga effettivamente messa in pratica dalle persone in carne ed ossa. In terzo luogo, per capire come sia davvero una religione bisogna tener conto non solo delle persone osservanti ma anche di quelle che si ritagliano un rapporto con la tradizione a modo loro. 
Tre insegnamenti quanto mai validi anche per coloro che si accostano al mondo ebraico.

Anna Segre, insegnante

(26 dicembre 2014)