Qui Venezia – Il coraggio di Armin

armin 2Inaugurata oggi alla Biblioteca Nazionale Marciana di Venezia la mostra “Armin T. Wegner, un giusto per gli Armeni e per gli Ebrei”, che apre ufficialmente il programma veneziano degli eventi legati al Giorno della Memoria.
Alla presenza di una sala gremita sono intervenuti Paolo Navarro Dina, giornalista e consigliere della Comunità ebraica di Venezia; Gabriele Nissim, presidente di Gariwo, la foresta dei Giusti; Anna Maria Samuelli, curatrice della mostra. Tra i presenti anche Maurizio Messina, Direttore della Biblioteca Nazionale Marciana; Sargis Ghazaryan, Ambasciatore della Repubblica di Armenia in Italia; Pietro Kuciukian, Console onorario della Repubblica di Armenia a Milano, Baykar Sivazliyan, presidente dell’Unione degli Armeni d’Italia.
L’esposizione presenta 24 pannelli con 80 fotografie scattate dall’Ufficiale tedesco Armin T. Wegner, testimone oculare del genocidio degli Armeni, perpetrato nel 1915 dal governo dei Giovani turchi, genocidio in cui hanno perso la vita più di un milione e mezzo di persone. Il percorso espositivo è inoltre corredato da carte geografiche e schede storiche e documenta l’impegno di Wegner nella difesa dei diritti civili e il suo sforzo di far conoscere al mondo quanto era accaduto nei deserti dell’Anatolia.
Una mostra itinerante che ha già toccato 90 città in Italia e all’Estero, ora arricchita di un nuovo contributo che mette in risalto il rapporto di Armin T. Wegner con l’ebraismo e la sua resistenza al nazismo: in mostra saranno proposti infatti il testo della lettera inviata da Wegner a Hitler e un estratto dell’intervista con Martin Rooney sul rapporto tra Wegner e l’ebraismo.
Nato a Wuppertal nel 1886 Armin Wegner dedicò la sua esistenza e il suo impegno letterario e poetico per la difesa dei diritti umani. Nel 1933, all’indomani delle leggi razziali indirizzò una lettera di protesta ad Adolf Hitler per i comportamenti antiebraici e inumani del regime. Per questo venne arrestato, torturato e incarcerato dalla Gestapo. Liberato si rifugiò in Italia a Positano e poi a Roma e a Stromboli dove vivrà per il resto della sua vita.
Nel 1965 in occasione dei 50 anni del genocidio armeno venne riportata alla luce la documentazione fotografica raccolta negli anni da Wegner, con essa viene il riconoscimento di testimone tra i più vividi del genocidio armeno, nonché di difensore dei diritti dei popoli. Nel 1968 venne insignito da Yad Vashem dell’onorificenza di Giusto tra le Nazioni. Un anno dopo, fu invitato in Armenia a Erevan per essere insignito dell’Ordine di San Gregorio l’Illuminatore.
La mostra, in collaborazione con l’Ambasciata della Repubblica d’Armenia in Italia, il Consolato della Repubblica d’Armenia di Milano; il Centro Studi e Documentazione della Cultura Armena; il Deutsches Literaturarchiv, Marbach; l’Unione degli Armeni d’Italia, sarà aperta al pubblico, con ingresso dal Museo Correr fino al 3 febbraio 2015.

Michael Calimani

(9 gennaio 2015)