La risposta migliore

regard danieleUn terremoto ha scosso l’Europa e le nostre coscienze negli ultimi giorni. La terra ancora trema sotto di noi. La Francia colpita al cuore e spetta a noi, a tutti noi provare a reagire. Je suis Charlie, je suis Juif, ma dopo l’indignazione e la solidarietà in tanti ci siamo chiesti, quale sarebbe potuta essere la risposta migliore. In che modo è possibile dare un segnale forte di unità, come si fa a battere il terrore? Ieri gli ebrei romani, come altri in Italia, hanno provato a dare una risposta. Nel Tempio Maggiore si sono celebrati i 57 anni di matrimonio di Sami Modiano, sopravvissuto all’inferno di Auschwitz, e sua moglie Selma. Una vita travagliata quella di questa coppia, prima l’incubo della Shoah, poi il tentativo disperato di tornare alla normalità con la costante paura di non essere capiti, di non essere creduti, di restare soli. Sami ha perso tutto ad Auschwitz, ma ieri la sua nuova famiglia è accorsa numerosissima a condividere quel momento di gioia. Io ieri c’ero e sono rimasto colpito da come, ancora una volta, la comunità sia stata capace di reagire. Non c’erano più le liti, non c’era politica, non c’era il noi e il voi, eravamo tutti uguali, senza distinzioni. Uniti, con gli occhi carichi di lacrime e con una gran voglia di combattere la paura. Perché sono convinto che la risposta migliore alla morte e al terrore, sia sempre quella di festeggiare la vita.

Daniele Regard

(12 gennaio 2015)