Israele – Ayelet, il volto laico di Bennet

ayeletContinua a correre il conto alla rovescia che porterà il prossimo 17 marzo l’elettorato israeliano alle urne. Mancano sessanta giorni alle elezioni e cominciano a definirsi in modo sempre più chiaro i nomi dei candidati dei diversi partiti. Le ultime novità arrivano da HaBait HaYehudì. Alle primarie del partito di Naftali Bennett si è infatti imposta Ayelet Shaked, la trentaseienne di Tel Aviv che rappresenta il volto secolare di HaBait HaYehudì, partito di ispirazione sionista religioso. Sarà lei il terzo nome della lista che sarà presentata da Bennet alle imminenti elezioni (i primi due posti sono riservati allo stesso Bennett e al leader del partito alleato Tekuma, Uri Ariel). “Ringrazio chi ha votato per aver espresso la sua fiducia in me e nelle mie azioni – ha dichiarato Shaked, nota per le sue posizioni dure in particolare nei confronti dei palestinesi e spesso al centro di aspre polemiche – HaBait HaYehudì ha dimostrato di essere il partito dei cittadini di Israele: religiosi e secolari, uomini e donne, di tutti i gruppi etnici e di ogni estrazione sociale”. La Shaked, affermano i media israeliani, costituisce una chiave importante per Bennett (che da voce a buona parte dell’elettorato degli insediamenti) per convincere l’elettorato laico a votare per lui. Con i suoi 54mila voti, la battagliera Ayelet afferma che i risultati della primarie costituiscono “una vittoria storica”: così nel podio di una partito “portabandiera di un sionismo religioso modernizzatore e non ortodosso”, come lo definì l’autorevole Vittorio Dan Segre in suo articolo sul Giornale, trova posto una donna da sempre dichiaratasi laica. “Noi siamo l’unico partito di destra che dice la verità”, affermava in un’intervista Ayelet, con un passato nel mondo dell’High Tech israeliano – stesso terreno di provenienza di Bennet, diventato milionario grazie alla creazione di una società che lavora in questo campo – e nelle fila del Likud. “Le mie idee e i miei principi sono identici a quelli del sionismo religioso – dichiarava la deputata della Knesset, già eletta alle scorse elezioni nelle fila di HaBait HaYehudì – sia rispetto alle questioni sociali sia in merito alla politica più in generale”..
La sua popolarità è legata in particolare grazie al gruppo creato su Facebook My Israel, in cui posizioni ultranazionaliste la fanno da padrone. Fortemente contraria a uno Stato palestinese, la Shaked ha attirato su di sé – sottolinea il sito ynet – molte critiche nelle scorse settimane per un’immagine circolata sul web con una sua presunta citazione: “Chiunque pensa che i gay e le lesbiche hanno il diritto di sposarsi in questo paese non dovrebbe votare per me o Bennet”, la scritta che, riporta il più diffuso quotidiano israeliano, accompagna la foto della parlamentare di HaBait HaYehudì. La risposta di Bennet alle critiche legate alla foto è apparsa in un’intervista ad Arutz 2, in cui il leader sostiene l’incompatibilità del matrimonio omosessuale con le posizioni del suo partito.

d.r.

(15 gennaio 2014)