L’impegno per una Memoria viva

“Un documento sottoscritto affinché la memoria della Shoah non venga mai a mancare perché la Shoah è la prova storica di quanto sia stato pericoloso consentire che prevalessero l’odio, la violenza, la perdita della libertà e dell’uguaglianza, la violazione dei diritti fondamentali”. Così il presidente dell’Unione delle Comunità Ebraiche Italiane Renzo Gattegna ha sottolineato l’importanza del Protocollo di Intesa dedicato all’educazione delle Shoah nelle scuole italiane. Un documento siglato dall’UCEI con il ministero dell’Istruzione e rinnovato ieri in occasione del Viaggio della Memoria che vede coinvolti duecento studenti da tutta Italia. A firmare il protocollo, il presidente Gattegna e il ministro dell’Istruzione Stefania Giannini, nella significativa cornice della sinagoga Tempel del quartiere ebraico di Cracovia. Questa è stata infatti una delle tappe della due giorni di viaggio – a cui partecipano tra gli altri il presidente dell’Assemblea rabbinica italiana e rabbino capo di Genova Giuseppe Momigliano, il professor Giovanni Maria Flick, presidente onorario del Museo della Shoah di Roma, l’assessore UCEI al Bilancio Noemi Di Segni, la presidente della Comunità ebraica di Firenze Sara Cividalli – che si chiude oggi con la visita al campo di concentramento di Auschwitz-Birkenau.
“Da qui arriva un duro monito al mondo perché quanto accaduto non accada mai più – la riflessione del ministro Giannini – Da qui deve ripartire la costruzione di un idea nuova di Europa e Italia”. Poi un riferimento all’attualità e a quanto accaduto a Parigi: l’attacco alla libertà d’opinione così come l’ennesima feroce aggressione antisemita. “Je suis Charlie ma anche Je suis Juif”, ha dichiarato il ministro, ribadendo il ruolo fondamentale nella società europea ricoperto dalla minoranza ebraica. Un ebraismo che il nazifascismo cercò di annientare, di annichilire mettendo in moto una “fabbrica della morte”, ricorda il sopravvissuto Sami Modiano.
Attorno a lui e alle sorelle Andra e Tatiana Bucci, si riuniscono i duecento giovani presenti. Ascoltano la tragedia dell’uomo, di cui Auschwitz è diventato il simbolo. Percorrono in silenzio la Bahnrampe, il Krematorium II, la Zentralsauna, il campo femminile, il Kinderblock. Ascoltano i ricordi dolorosamente vividi quanto terribili dei Testimoni della Shoah, affiancati dalle spiegazioni di Marcello Pezzetti per ricostruire cosa fu la macchina di morte nazista. “Voglio ringraziare Sami e la moglie Selma, Andra e Tatiana Bucci, Marika Venezia che ancora una volta hanno trovato la forza e il coraggio di affrontare la grande sofferenza di venire a raccontare e quindi di rivivere le atroci sofferenze che avevano patito nel passato”, ha ricordato ieri il presidente Gattegna. Un passato “che non deve rimanere storia”, ha sottolineato il professore Giovanni Maria Flick nel suo intervento alla sinagoga di Cracovia. “La Memoria è un diritto ma soprattutto un dovere perché non si verifichino più discriminazioni e intolleranze”, ribadisce ai ragazzi Flick.
L’auspicio del ministro Giannini e del presidente Gattegna ma soprattutto dei Testimoni è che i giovani raccolgano il testimone e si facciano portatori della Memoria nella società in cui sono immersi. “Io non voglio che i vostri occhi vedano ciò che hanno dovuto vedere i miei”, il sofferto monito di Sami Modiano. Questo il senso del Viaggio della Memoria. “La Shoah è stata una grande vergogna, una grande vigliaccheria, una grande ipocrisia commessa da coloro che si spacciavano per grandi guerrieri, rappresentanti di una razza superiore – ha ribadito il presidente Gattegna – La storia ha dimostrato che non erano una razza superiore ma sono stati e resteranno sempre la vergogna dell’umanità”.

Daniel Reichel twitter @dreichelmoked

(Nell’immagine la firma del protocollo d’intesa per una Memoria viva tra il presidente UCEI Gattegna e il ministro Giannini)