Nugae – Cuori

fmatalonIl punto è che sono facili da disegnare, dev’essere questo che rende i cuori così sempre sulla punta della penna.
Certo in realtà non vengono mai simmetrici, ma almeno hanno reso meno tristi quaderni di matematica pieni di esercizi sbagliati, segnalano la presenza sventurata di un foglio di carta al momento di una conversazione telefonica lunga, sono favolosi elementi decorativi sulle pagine dei punti noiosi dei romanzi, tipo le descrizioni puntigliose di posizioni geografiche o i momenti di riflessione inopportuni quando si vorrebbe solo sapere se il maggiordomo è l’assassino. O se anche lui la ama o no.
Ma oltre che ottimi scarabocchi i cuoricini ovviamente sono anche versatili messaggi. Sono dichiarazioni in mancanza di ars poetica o a seconda dell’esuberanza del mittente anche apprezzamenti nettamente più blandi, sono ramoscelli d’ulivo o passe-partout per poter dire qualunque cattiveria, sono l’apoteosi dell’espressione da femmine o meri ornamenti di un biglietto d’auguri di compleanno come se così sembrasse meno anonimo.
Francamente un po’ se ne abusa, rendendo melensa qualsiasi comunicazione scritta, tanto che volte è pure difficile resistere nelle proprie ostinate questioni di principio e non farsi travolgere dal fiume di appiccicume.
Cuori di tutti i colori sono anche appesi, di carta, su cancelli e porte delle sinagoghe e delle moschee francesi, per iniziativa di Coexister, un’associazione di cui sono partner praticamente qualsiasi ministero e istituzione religiosa del paese e che si definisce un movimento interreligioso dei giovani ebrei, cristiani, musulmani, atei o agnostici per il vivere insieme puntando tutto su attività di formazione e sensibilizzazione. Durante queste settimane tristi della Francia e di tutti, per manifestare sostegno alla comunità ebraica e a quella islamica e con l’idea di rispondere “creando ponti anziché erigendo muri”, gli attivisti dei gruppi locali hanno disegnato, tagliuzzato, formato ghirlande e appeso con un filetto bianco cuori variopinti. Su cui hanno anche scritto frasette tenere, niente di troppo filosofico, forse addirittura eccessivamente zuccherose. Ma in questi giorni alla fine una notizia dolce è proprio quello che ci vuole.

Francesca Matalon

(18 gennaio 2015)