I Testimoni della Shoah: “Serve più tolleranza”

rassegna“Gli atti terroristici di Parigi stanno alimentando l’odio, stanno dando terreno all’intolleranza e così si può arrivare all’estrema conseguenza. Serve più tolleranza”. È il messaggio lanciato dai Testimoni della Shoah impegnati in queste ore nel Viaggio della Memoria in Polonia organizzato dal Ministero dell’Istruzione, dell’Università e della Ricerca con il supporto dell’Unione delle Comunità Ebraiche Italiane (Il Mattino).
Sulla Gazzetta del Mezzogiorno si racconta in particolare la firma del protocollo d’Intesa per una Memoria consapevole nella sinagoga di Cracovia tra il ministro Giannini e il presidente UCEI Gattegna. “L’Italia non ha focolai accesi come in altre parti d’Europa. Resta però una preoccupazione e un’attenzione. Noi della scuola siamo impegnati e se l’intolleranza e l’antisemitismo sono dei virus noi possiamo essere considerati medici infettivologi” ha sottolineato il ministro affermando inoltre di sentirsi “Charlie” ma anche “juive”.

“Noi non siamo Charlie”. E bruciano le chiese. Al grido di “No a Charlie” proseguono intanto le proteste, in molti paesi musulmani, contro le vignette del settimanale satirico francese. Sul Corriere si fa il punto sulla devastazione in atto: “In Niger le forze di sicurezza hanno usato gas lacrimogeni per disperdere centinaia di persone in una manifestazione vietata nella capitale. Nei disordini, che hanno provocato nei giorni scorsi 10 morti oltre a devastazioni e saccheggi, sarebbero state incendiate almeno 20 chiese”.

Jihad in Italia, nove espulsi. Sul fronte interno da segnalare invece l’attività del governo per fronteggiare i reclutatori di jihadisti in Italia. Il ministro Alfano, che ieri ha indetto una conferenza stampa, ha parlato di nove esplusioni. Cinque tunisini, un turco, un egiziano, un marocchino e un pachistano “molto attivi sul web e alcuni dei quali reclutatori” (Corriere).

Primo Levi, le interviste inedite. Torino rende omaggio a Primo Levi con una mostra, promossa dal centro internazionale a lui dedicato, che si inaugura giovedì nella Corte Medievale di Palazzo Madama. Al centro dell’esposizione, oltre alla descrizione del contributo che lo scrittore ha dato alla conoscenza del lager attraverso le sue opere, racconta il Corriere, “ci sono anche interviste inedite, la sua attività di chimico, illustrata per mezzo di strumenti d’epoca concessi dal Museo dell’Università di Torino, le sculture in filo di rame proposte per la prima volta al pubblico”.

Tra arte e Memoria. Si è aperta ieri nell’area archeologica di Ostia, che ospita i resti di una delle più antiche sinagoghe al mondo, l’ottava edizione della rassegna Arte in Memoria curata da Adachiara Zevi. “Testimonianze d’una storia millenaria e creazioni contemporanee. La convivenza per una volta è facile e procede felicemente da 13 anni” spiega Francesca Nunberg (Il Messaggero).

Sharansky: “Dalla Francia aumento esponenziale di aliyot”. “È difficile pronosticare le decisioni future sulla base dello shock in cui si trova in questo momento la popolazione francese e particolarmente gli ebrei, e quanto questo potrà influenzare o meno la decisione di immigrare in Israele. Noi prevediamo un aumento esponenziale delle richieste di informazioni al nostro call center e delle prenotazioni degli incontri preliminari sull’argomento”. Così il direttore dell’Agenzia Ebraica Natan Sharansky in una intervista a Repubblica sui fatti di Parigi e i flussi migratori degli ebrei francesi verso Israele.

Golan, colpita una cellula di Hezbollah. Ancora Repubblica, in breve, riferisce dell’azione militare dell’esercito israeliano che ieri – sul Golan – ha colpito un gruppo di combattenti di Hezbollah.
Sul Corriere infine un editoriale di Pierluigi Battista contro “l’assurda liturgia” delle iniziative adottate dall’Onu sui temi della politica mediorientale. “A pochi giorni dalla strage nel supermarket kosher di Parigi, mentre i Parlamenti europei danno una mano ad Hamas – scrive Battista – si inizia ad inscenare la grande liturgia in cui il malvagio Israele viene indicato come il male assoluto. E non c’è niente da ridere”. Proprio l’Onu in queste ore lancia un appello alla massima vigilanza perché “l’antisemitismo è in forte crescita in Europa”.

Adam Smulevich twitter @asmulevichmoked

(19 gennaio 2015)