Lugano – Vittorio Dan Segre, memoria viva

Guido Vitale, conferenza Vittorio Dan SegreRendere omaggio a un grande ebreo italiano, Vittorio Dan Segre, a pochi mesi dalla sua scomparsa. Il coordinatore dei dipartimenti Informazione e Cultura dell’Unione delle Comunità Ebraica Guido Vitale è intervenuto a Lugano, su invito della Radiotelevisione della Svizzera italiana, dove ha avuto luogo una lunga diretta, e delle organizzazioni ebraiche della Svizzera italiana e dell’Amicizia ebraico-cristiana ticinese, a pochi mesi dalla scomparsa dell’illustre diplomatico, studioso, pensatore e giornalista che è stato protagonista della liberazione dell’Europa dal nazifascismo, dell’Indipendenza dello Stato di Israele e di tutta la vita ebraica nel secondo Novecento e nei primi anni di questo secolo.
“Segre – ha detto Vitale di fronte a una sala affollatissima di amici ed estimatori dell’intellettuale che proprio nel centro ticinese ha fondato e presieduto il Centro di studi mediterranei dell’Università della Svizzera italiana – prima ancora che un uomo di estremo valore, prima ancora che una figura capace di scrivere la storia da protagonista, è stato per la nostra redazione giornalistica dell’Unione un consigliere prezioso e un amico fraterno. Il nostro debito di gratitudine non può esaurirsi in una conferenza o in un omaggio formale, la dimensione della sua vita non può ridursi alle poche parole che ci sentiamo di dire. La memoria della sua persona è per noi memoria viva, esempio concreto che ci guida ogni giorno. Il suo itinerario ha racchiuso in maniera emblematica tutta la grandezza e tutta la fragilità dei destini degli ebrei italiani. Ma prima ancora che un grande ebreo italiano e un sionista esemplare, e nonostante fu costretto a lasciare l’Italia a 16 anni all’indomani delle leggi razziste e persecutorie del fascismo, è stato sempre, immancabilmente, nel rigore e nella nobiltà d’animo, un grande piemontese”.
dan segre thumb Il fitto dialogo con il pubblico, che non ha mancato di evocare molti temi di attualità, dai fatti di Parigi alla libertà d’espressione e di satira, dalla situazione in Medio Oriente alla effettiva attualità del Giorno della Memoria, si è poi concentrato sulle due biografie scritte a oltre 30 anni di distanza che Segre ci ha lasciato. “Una testimonianza preziosa – ha detto il giornalista, che fra l’altro dirige la redazione Ucei – perché nella prima autobiografia (‘Storia di un ebreo fortunato’) e nella seconda (‘Storia di un ebreo che voleva essere eroe’) ci mostrano la stessa vita, il medesimo destino, visto da due diverse prospettive temporali e spirituali”.
Nel corso della conferenza, infine, è stato evocato di Segre lo spessore come analista, politologo e diplomatico, in particolare sulla base del suo progetto, sviluppato proprio nell’ambito dell’Università della Svizzera italiana, di utilizzare la teoria politica della neutralità per portare pace e benessere in Israele e nel bacino del Mediterraneo. “Un’idea – ha confermato Vitale – tutt’altro che utopica. Una teoria che mira ad attualizzare e colmare di vivo significato proprio l’antico retaggio politico di stabilità, sicurezza, benessere e tolleranza rappresentato da un bastione della democrazia e della giustizia come la Repubblica elvetica”.

(26 gennaio 2015)