Milano – Il valore della testimonianza

IMG_20150126_111543“אל תשכח, non dimenticare. Non dobbiamo dimenticare quel mondo dai valori rovesciati dove il giudice giudicava secondo ingiustizia, dove il poliziotto non tutelava il cittadino ma lo perseguitava. Tocca a noi oggi tenere quel mondo dritto”. Perché non si capovolga di nuovo. Un monito chiaro quello della storica Liliana Picciotto, responsabile ricerche storiche della Fondazione Cdec e Consigliere dell’Unione delle Comunità Ebraiche Italiane, ai tanti giovani presenti questa mattina al Palazzo Reale di Milano per la conferenza “Il valore della testimonianza” . A fianco alla storica, le parole del sindaco Giuliano Pisapia che, alla vigilia del Giorno della Memoria, ha voluto ribadire l’impegno della città per non dimenticare la Shoah e e per tramandarne la conoscenza. “La Memoria – ha ricordato il sindaco – serve a costruire la libertà laddove ancora la libertà non c’è”. Un concetto ribadito questa mattina dal vicepresidente dell’UCEI Roberto Jarach nel corso delle commemorazioni all’ex albergo Regina di via Silvio Pellico, sede dal 13 settembre 1943 al 30 aprile 1945 del comando nazista a Milano. IMG_20150126_095622“Appuntamenti come questo così come il lavoro al binario 21 – ha sottolineato Jarach, vicepresidente della Fondazione Memoriale della Shoah – dimostrano come la dolorosa esperienza del passato non sia perduta ma sia uno strumento per migliorare il futuro”. Un futuro che, ricorda Daniele Cohen, vicepresidente della Comunità ebraica di Milano, è in mano ai giovani i quali devono “essere partigiani della Memoria ma allo stesso tempo sentinelle della tolleranza e della democrazia”. Non è dunque un caso se i due appuntamenti a Palazzo Reale come all’ex albergo Regina (organizzati dal Comitato permanente antifascista contro il terrorismo per la difesa dell’ordine repubblicano, in collaborazione con la Comunità ebraica milanese e la Fondazione Memoria della Deportazione), hanno avuto come pubblico, studenti delle superiori e delle medie. “Voi siete i testimoni di domani”, ha sottolineato il vicesindaco di Milano Ada Lucia De Cesaris ricordando come la città sia un “luogo di Memoria a cielo aperto” e come sia stato un segnale fortemente positivo “vedere ieri al Memoriale del binario 21 file di persone in coda, genitori con i bambini, desiderosi di conoscere e tramandare”. Cosa si impara dalla Shoah? – l’interrogativo posto da Liliana Picciotto ai presenti, sempre valido quando si parla di Memoria – Che la libertà e la democrazia non sono scontate, vanno amate e protette; che dobbiamo autoeducarci ad amare la diversità tra i popoli; che la fratellanza deve essere la bussola che guida il nostro cammino”. Altrimenti il monito “mai più” potrebbe cedere alle lusinghe dell’odio, dell’antisemitismo, della demagogia in cui in passato cadde l’Europa intera. “Furono tanti i paesi in cui ci fu collaborazione con i nazisti e alla Shoah”, ricordava la storica Francesca Costantini e tra questi, a cancellare il mito di “italiani brava gente”, anche l’Italia dove il parlamento nel 1938 votò all’unanimità le leggi razziste contro gli ebrei.

Daniel Reichel

(26 gennaio 2014)