Qui Milano – La musica della Memoria

depliant memoria conservatorio milanoSaranno le musiche di Sergio Liberovici, compositore ebreo torinese, a commemorare questa sera a Milano la tragedia della Shoah. Le sue note, infatti, accompagneranno nel corso dell’appuntamento La musica della Memoria al Conservatorio Giuseppe Verdi, le testimonianza dei sopravvissuti Goti Bauer, Nedo Fiano e Liliana Segre. Un’occasione di riflessione e ricordo aperta a tutta la cittadinanza, organizzata dall’Associazione Figli della Shoah, assieme alla Comunità ebraica di Milano, alla Fondazione Cdec e alla Fondazione Memoriale della Shoah. Alle preziose parole dei Testimoni, a cui la Comunità ebraica milanese consegnerà un riconoscimento per dire grazie al loro coraggio e impegno nel raccontare la tragedia della Shoah alle nuove generazioni, si affiancheranno le riflessioni rav Alfonso Arbib, rabbino capo di Milano, del presidente della Fondazione Memoriale della Shoah Ferruccio de Bortoli e del direttore del conservatorio milanese Alessandro Melchiorre. A condurre la serata, a cui parteciperà il figlio di Sergio Liberovici, Andrea, la giornalista Fiona Diwan. Come detto, saranno però le musiche del compositore torinese, classe 1930 (scomparso nel 1991) e una lotta attiva nelle file partigiane alle spalle, a fare da baricentro dell’evento. “Liberovici ha composto più di 100 canzoni – spiega Lydia Cevidalli, ideatrice dell’appuntamento – di cui verranno eseguite alcune legate al tema della Resistenza; i testi portano la firma di importanti scrittori, soprattutto quella di Calvino”. “I due – ricorda Cevidalli – desideravano riaffermare i valori della lotta partigiana e ricordarne l’esperienza: già negli anni Cinquanta del secolo scorso, a pochi anni dalla conclusione del conflitto, si andava perdendo la memoria di ciò che era avvenuto e della attiva partecipazione di tante persone alla resistenza e alla liberazione. In una delle più famose canzoni, Oltre il ponte, il racconto dell’esperienza partigiana diventa un bagaglio di valori e ideali da tramandare alle nuove generazioni: oltre il ponte c’è la vita, la pace e la speranza, ma anche la speranza che non si dimentichi ‘la storia di ieri’”.