Il nuovo presidente Mattarella
prima tappa alle Fosse Ardeatine

rassegna“L’alleanza tra Nazioni e popolo seppe battere l’odio nazista, razzista, antisemita e totalitario di cui questo luogo è simbolo doloroso. La stessa unità in Europa e nel mondo saprà battere chi vuole trascinarci in una nuova stagione di terrore”. Ha scelto le Fosse Ardeatine, un luogo fortemente simbolico, il presidente Sergio Mattarella come prima tappa dove recarsi nella sua nuova veste di capo dello Stato italiano. Da qui il presidente, eletto ieri dal Parlamento (Corriere, La Stampa, Repubblica), ha lanciato il suo primo messaggio, all’insegna dell’unità, contro le intolleranze e l’odio. Un richiamo molto apprezzato dal presidente dell’Unione delle Comunità Ebraiche Italiane Renzo Gattegna che, come ricorda Carlo Marroni sul Sole 24 Ore, ha definito la visita del presidente della Repubblica alle Fosse Ardeatine come un “chiaro segnale a tutto il paese”. Diversi i quotidiani che riportano oggi il messaggio di auguri di Gattegna a Mattarella: “Per centrare gli obiettivi servono consapevolezza, carisma, determinazione e attenzione – ha sottolineato il presidente UCEI, parlando delle sfide che attendono l’Italia e il suo nuovo presidente della Repubblica – Qualità che il capo dello Stato ha dimostrato di possedere”(Quotidiano Nazionale). Auguri anche da parte del presidente della Comunità ebraica di Roma Riccardo Pacifici che ha invitato il presidente Mattarella a visitare la sinagoga, sottolineando come la sua visita alle Fosse Ardeatine sia la testimonianza di come la Memoria non appartenga “solo al popolo ebraico ma a tutti noi italiani” (Il Mattino).

Abolire la “razza” dalla Costituzione. “Non è possibile parlare di razze umane. Ce lo dice il buon senso, ce lo conferma la comunità scientifica con le sue ricerche”, avevano sottolineato il presidente UCEI Renzo Gattegna e l’assessore alla Memoria dell’Unione Victor Magiar, appoggiando la proposta di alcuni antropologi di abolire il termine razza dalla Costituzione. A fare il punto sulla questione, il Corriere della Sera che, oltre al sostegno dell’UCEI, ricorda quello del rabbino capo della Capitale Riccardo Di Segni e sottolinea come, “dal punto di vista genetico, la razza è un’invenzione (Guido Barbujani, L’invenzione delle razze, Bompiani, 20o6), un’invenzione terribilmente pericolosa”.

Palatucci, a settant’anni dalla morte. Il prossimo 10 febbraio cadrà il settantesimo anniversario dalla morte di Giovanni Palatucci, l’ex questore di Fiume nominato dallo Yad Vashem Giusto fra le Nazioni per la sua opera di salvataggio degli ebrei sotto il nazifascismo. Sulla sua figura sono state avviate nuove ricerche dal Centro Primo Levi di New York ma come, ricorda Avvenire, per fare chiarezza si attende l’esito del lavoro portato avanti “dalla Commissione promossa dall’Unione delle Comunità ebraiche italiane insediatasi presso il Cdec di Milano e presieduta da Michele Sarfatti che ha passato al vaglio tutte le nuove acquisizioni”. “Il 5 febbraio, al museo allestito presso l’ex campo di San Bartolomeo, ospite del Comitato Palatucci di Campagna – riporta Avvenire – sarà in visita il rabbino capo della comunità di Roma Riccardo di Segni, che in serata interverrà a Salerno anche un incontro organizzato dal Rotary proprio sulla figura di Palatucci”.

Israele, le preoccupazioni di Washington. “Il governo israeliano ha reso pubblici i bandi per la costruzione di 450 nuovi alloggi in Cisgiordania”, riporta Davide Frattini sul Corriere, un provvedimento che secondo la Casa Bianca contribuirà “a infiammare una situazione già tesa con i palestinesi”.

Lo sguardo israeliano su Parigi. “La situazione attuale dopo i fatti di Parigi vista da Israele” è il titolo della conferenza che Sergio Della Pergola e David Meghnagi terranno questa sera nella sala degli affreschi dell’Umanitaria di Milano. L’incontro è stato organizzato dall’Associazione Adei-Wizo e da Italia-Israele Milano (Corriere della Sera Milano).

Le mille vite di Manuela. Su La Stampa la recensione dell’ultimo libro di Manuela Dviri, Un mondo senza noi. Due famiglie italiane nel vortice della Shoah” (Edizioni Piemme). “Nata e cresciuta a Padova (prima vita) ha sposato un ebreo israeliano con il quale ha avuto tre figli (seconda vita). Il più giovane, Ioni, è morto a soli 20 anni il 26 febbraio 1998 nella guerra del Libano mentre faceva il servizio militare”. 

Daniel Reichel

(1 febbraio 2015)