Nugae – Settimana rosa

fmatalonNon che la combinazione un tantino stereotipica colore rosa-prevenzione del tumore al seno sia inedita. Ma la svolta avviene quando si rende il tutto completamente e stupendamente kitsch.
Ci è riuscita Nina Rauch, l’ideatrice della Pink Week di Cambridge, un’iniziativa in corso in questi giorni a cura di un gruppetto di studentesse universitarie per fare un po’ di trambusto e raccogliere fondi per la ricerca. Nina è la figlia di Dina Rabinovitch, che oltre a essere figlia di un famoso rabbino è stata autrice di una rubrica sul Guardian e di un libro in cui parlava con franchezza, lucidità e buon umore rivoluzionari della sua battaglia contro la malattia, in seguito alla quale è deceduta nel 2007.
L’anno scorso Nina ha voluto organizzare qualcosa in sua memoria, ed è nata la prima Pink Week. Ma quest’anno quel qualcosa sta prendendo inedite e sgargianti proporzioni, estendendosi dal suo ateneo all’intera Cambridge, trasformando la seriosa città in parco dei divertimenti di Barbie.
Innanzi tutto la scelta della sfumatura: l’iniziativa e tutto ciò che la riguarda non sono decorati di ‘discreti’ nastrini rosa pallido, bensì integralmente tinti di un rosa fluo quasi straniante. Ad esempio sul profilo instagram compare una bicicletta completamente fucsia parcheggiata accanto a un alberello, le ragazze dello staff indossano t-shirt e sventolano gadget accecanti. Inoltre, per rendere la cosa abbastanza totalizzante, hanno puntato tantissimo sul cibo: alle varie manifestazioni e nei negozi verranno distribuiti in edizione limitata cupcake completamente rosa evidenziatore, frullati color ciclamino, anguria e fragole per rinfrescarsi dopo un evento di pseudo sport all’insegna del salutismo, e al galà di chiusura insieme alla tavola apparecchiata ci sarà anche un menù rosa.
In ogni caso, anche gli eventi sono ben pensati, praticamente se ci fossero anche spilungone vestite in modi assurdi si potrebbe credere che sia quello della settimana della moda: concerti, party esclusivi, cocktail in un museo tenuto aperto la notte.
Certamente qualche conferenza è inclusa, però l’impressione è che questa settimana a Cambridge si faccia festa selvaggia. E poi il vero tocco trash: mercoledì è richiesto di “seguire i passi di Regina George con il Wear Pink Wednesday, o decisamente non puoi sederti con noi”. Chi è cresciuto col trauma del film Mean Girls capirà. Insomma, un kitsch nobile, che probabilmente vale la pena finanziare lautamente. Se non altro, almeno per controbilanciare l’acquisto di anguria in Inghilterra a febbraio.

Francesca Matalon

(1 marzo 2015)