Beteavòn, una cucina per la solidarietà

ishot-480Pareti a specchio, eleganti centrotavola, luce soffusa, e poi trendy finger food e calici di bollicine. Non mancava niente alla serata di gala e beneficienza per raccogliere fondi destinati a Beteavòn, la prima cucina sociale casher in Italia nata a gennaio 2014 su iniziativa di Merkos l’Inyonei Chinuch, il ramo educativo del movimento Chabad-Lubavitch, per distribuire pasti gratuiti a chiunque ne abbia bisogno. Beteavòn opera in accordo con il Comune di Milano, in collaborazione con i servizi sociali della Comunità ebraica del capoluogo lombardo, ed è realizzata con il supporto della onlus Enel Cuore, attiva nell’ambito dell’assistenza sociale e socio-sanitaria, dell’Unione delle Comunità Ebraiche Italiane, della Regione Lombardia e di donatori privati. “Questa serata dimostra quanto è bello lavorare insieme, portando avanti un progetto grazie alla collaborazione di varie anime interne ed esterne alla Comunità”, ha sottolineato il presidente della Comunità milanese Walker Meghnagi portando i suoi saluti.

Beteavòn infatti si è distinto come modello di cooperazione e sinergia tra realtà religiose e culturali diverse, e collabora inoltre con la Comunità di Sant’Egidio, a cui fornisce una volta alla settimana pasti caldi per i senzatetto che si raccolgono presso le stazioni Cadorna e Porta Garibaldi, e con i Centri di ascolto Caritas del Comune di Milano. “Siamo tutti diversi, ma abbiamo un fine comune e in nome di quello lavoriamo bene, guardando a ciò che ci unisce più che a ciò che ci divide”, ha sottolineato Daniela Zippel Mevorah, ex assessore ai servizi sociali della Comunità ebraica di Milano, impegnata in prima persona nel progetto, chiamata dalla direttrice della scuola ebraica del Merkos Rivki Hazan a portare i suoi saluti. “I nostri valori etici sono la cosa più importante che abbiamo e ciò che ci rende uomini”, ha osservato suo marito Rav Avraham Hazan, direttore del Merkos. Nel ringraziare tutti coloro che rendono possibile il progetto, un saluto è stato anche indirizzato al vicepresidente dell’Unione delle Comunità Ebraiche Italiane Roberto Jarach, presente in sala insieme ad altri membri del Consiglio UCEI, tra cui il Presidente della Fondazione Centro di Documentazione Ebraica Contemporanea Giorgio Sacerdoti.

La casherut nutre dunque lo spirito oltre che il corpo, ponendosi perfettamente in linea con l’idea portante di Expo, che aprirà proprio a Milano tra qualche settimana. A portare i saluti del sindaco di Milano Giuliano Pisapia e della vice sindaco Ada Lucia De Cesaris, il presidente della Commissione Consigliare Expo 2015 Ruggero Gabbai. E per parlare di made in Italy e della cultura dell’alimentazione è intervenuto come ospite anche lo chef Davide Oldani, ideatore della cucina pop e Ambassador Expo 2015.

L’attività della cucina sociale è partita circa un anno fa con la distribuzione di una decina di pasti in occasione dello Shabbat ed è cresciuta rapidamente. “Oggi distribuiamo circa 1200 al mese, ma vogliamo migliorare ancora”, ha aggiunto rav Igal Hazan. Tutto questo è possibile grazie al lavoro dei cinquanta volontari e dei numerosi donatori, e l’obiettivo è di arrivare a 1500 pasti entro la fine del mese. A questo scopo sono state battute all’asta nel corso della serata alcuni gioielli della collezione di Hasbani e delle opere d’arte bibliche della Collezione Tesoro.

La cena, offerta e preparata da La Casa dei Sapori, è stata inoltre rallegrata dalla musica del gruppo reggae israeliano Zvuloom Dub System e dal monologo del doppiatore e regista Luca Sandri. A presentare gli ospiti i deejay di Radio 105 Ylenia e Dario Spada.

Francesca Matalon

(10 marzo 2015)