contare…

“Questi sono i computi del Tabernacolo, il Tabernacolo della Testimonianza …” (Shemòt 38, 21).
Ci dice il Grande Rebbe, Rabbì Menachem Mendel Shneerson, settimo Rebbe di Lubavitch, a proposito di questo verso: “Nella Parashà di Pekudé viene narrato in quale modo Moshè Rabbenù fa il computo di tutte le offerte fatte per la costruzione del Mishkàn – Tabernacolo. È questo computo un resoconto dettagliato di tutte le entrate e le uscite e del loro utilizzo, affinché fosse eliminata dall’inizio la possibilità di dubitare di Moshè stesso”.
Rabbenù Bachayè riporta però un Midràsh (Shemòt Rabbà 51, 6) e lo Zohar (2, 226b) che ci dicono: Nel momento in cui Moshè Rabbenù ando a contare i sicli d’argento, si rese conto che ne mancavano 1775. Non sapendo dove questi sicli fossero finiti, si sentì una bat kòl – voce che disse: “e i millesettecentosettanta cinque fece i ganci dei pilastri …” (Shemòt 38, 28).
Da questo viene l’espressione sulla rettitudine assoluta di Moshè Rabbenù come è scritto: “… non è così il Mio servo Moshè …” (Bemidbar 12, 7).

David Sciunnach

(18 marzo 2015)