donna…

Domani nostra figlia Nogah Miriam היו, che Dio la protegga e benedica sempre, celebrerà il suo bat mitzva leggendo la Torah. Il lettore distratto sappia che non ha sbagliato a leggere è non è neanche  in presenza di rivoluzioni o riforme. Nostra figlia come molte altre ragazze ortodosse guiderà una lettura pubblica di Torah all’interno di un gruppo di preghiera al femminile nella cornice della Sinagoga Italiana di Gerusalemme. Un momento celebrativo che cammina con la consapevolezza dei tempi, nutrendosi di evoluzioni e non causando rivoluzioni. Le stesse evoluzioni sociali che tra fine Ottocento ed inizio Novecento diedero i natali al concetto di bat mitzva come lo intendiamo noi, le stesse evoluzioni che portarono i grandi maestri europei di quella generazione a guardare le giovani donne ebree d’Europa con un nuovo senso ebraico di partecipazione. Personalmente da rav guardo la lettura della Torah di Nogah היו come un momento necessario e importante attraverso il quale le nostre ragazze creino con la nostra tradizione un rapporto intellettualmente e spiritualmente più attivo e più consapevole. Un momento che non sia più solo una attestazione di raggiunta maturità ebraica ma sia anche un’affermazione di agire ebraico propositivo e adeguato a tutto l’agire femminile che ognuna di esse compierà nella società, ebraica o non ebraica che sia. Da padre ho sorriso guardandoci dall’esterno, mentre insegnavo a Nogah היו a leggere la Torah, pensando a Bruria moglie di rabbi Meir, alle figlie di Tzelofochad, a Deborah il giudice, a Miriam sorella di Moshe’, alla vergine di Ludomir, a Deborah Ascarelli, a Nechama Leibovitz e mi sono reso conto che in fondo non vi è nulla di nuovo sotto il sole, tranne il nuovo inizio di nostra figlia, nuova stella che da domani inizierà a brillare nel firmamento delle donne ebree, il più grande esercito di luce del mondo.

Pierpaolo Pinhas Punturello, rabbino

(20 marzo 2015)