Qui Milano – Più Fondazione, più scuola

stefania giannini“So che per voi la scuola è al centro della comunità, e che ritenete che la scuola debba essere al centro di quell’identità che la vostra comunità esprime. E sono proprio questi i principi che più ammiro e apprezzo, e che abbiamo voluto fossero alla base della nostra idea di modello educativo”. Con queste parole Stefania Giannini, ministro dell’Istruzione, dell’Università e della Ricerca, ha salutato le centinaia di persone raccoltesi ieri sera nella palestra della scuola ebraica di Milano, trasformata per l’occasione in una location perfetta per la cena di Gala della “Fondazione per la scuola della comunità ebraica di Milano”. Centinaia di ospiti, accolti dagli allievi più grandi che si sono spesi con entusiasmo per far sì che tutto funzionasse al meglio, che hanno risposto con generosità all’appello di Marco Grego, presidente della Fondazione, per continuare a sostenere le iniziative che quest’anno cadono sotto lo slogan “Più Fondazione, più scuola”. L’apprezzamento del ministro, che ha mostrato di conoscere bene la realtà delle scuole ebraiche italiane è andato alla passione e alla competenza con cui in ognuna di esse si lavora per educare e far crescere bambini e ragazzi con i principi dell’ebraismo e con quei valori della democrazia che, ha ricordato, “mai come oggi in Europa abbiamo sentito così necessari”. Mettendo le politiche educative al centro, e spendendosi per alimentare una cultura del dialogo, della tolleranza, e con una decisa volontà di inclusione, lottando contro ogni forma di discriminazione. Grego ha poi spiegato ai presenti quali principi la Fondazione ritenga importanti per migliorare il funzionamento di una istituzione che è nel cuore di tutta la comunità: gestione economica della scuola separata e creazione di un “board of governors” guidato da un rettore manager che affianchi la preside, proprio per la gestione economica. Durante la serata, presentata dalla giornalista Rai Vera Paggi, ex allieva della scuola, sono stati molti i momenti di commozione e divertimento grazie agli allievi della scuola che oltre a formare il coro che ha cantato gli inni italiano e israeliano hanno dato voce a un video in cui in molti hanno spiegato cosa pensano delle ore passate in classe, e, soprattutto, cosa farebbero se fossero ministri per un giorno. Domanda a cui hanno risposto anche Claudia Bagnarelli e Esterina Dana, direttrici responsabili dei diversi ordini scolastici, calorosamente applaudite alla fine dei rispettivi interventi. La musica, grazie a Francesca Dego, ha ricordato a tutti il passato, grazie al suono di un violino sopravvissuto, con cui la violinista ha offerto al pubblico una Sarabanda di Bach e la Sonata numero tre di Ysaye. Altro intervento molto apprezzato quello di Brunello Cucinelli, imprenditore e filantropo, che ha raccontato con grande autoironia la sua storia, una storia che coniuga il successo personale con il mecenatismo, rivolto sia al patrimonio culturale italiano che ai suoi dipendenti e a numerosi enti di cui è sostenitore generoso. Come generosi sono stati i partecipanti alla cena, che hanno risposto in massa alla chiamata e, sollecitati a più riprese con garbo e ironia non hanno lasciato vuote le ormai famose buste distribuite fra i tavoli. Per contribuire ad avere “Più Fondazione, più scuola”. Presenti in sala, il vicepre‎sidente dell’Unione delle Comunità Ebraiche Italiane Roberto Jarach, i Consiglieri UCEI Noemi Di Segni e Guido Osimo, assieme alla nuova dirigenza comunitaria milanese (eletta lo scorso 22 marzo), al rabbino capo di Milano rav Alfonso Arbib e al direttore del Dipartimento Educazione e cultura dell’Unione rav Roberto Della Rocca. Tra gli ospiti, il vicesindaco di Milano Ada Lucia De Cesaris e Ruggero Gabbai, consigliere comunale e presidente della Commissione Expo, assieme al direttore del Corriere della Sera Ferruccio De Bortoli e a Cobi Benatoff, presidente onorario della Fondazione Scuola Ebraica di Milano.

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(27 marzo 2015)