La rassegna settimanale di melamed
Non rinunciare all’educazione
Melamed è una sezione specifica della rassegna stampa del portale dell’ebraismo italiano che da tre anni è dedicata a questioni relative a educazione e insegnamento. Ogni settimana una selezione della rassegna viene inviata a docenti, ai leader ebraici e a molti altri che hanno responsabilità sul fronte dell’educazione e della scuola. Dalla alcune settimane la redazione giornalistica dell’Unione delle Comunità Ebraiche Italiane aggiunge al lavoro di riordino e selezione settimanale un commento, per fare il punto delle questioni più trattate sui giornali italiani ed esteri.
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“Non bisogna rinunciare all’educazione”, l’allarme di Daniele Novara
“Troppi passi indietro. Non si rinunci all’educazione” Con queste parole, riprese anche nel titolo (Avvenire, 13 marzo) Daniele Novara, pedagogista che da 25 anni dirige il Centro psicopedagogico per l’educazione e la gestione dei conflitti lancia l’allarme sulla facilità con cui i genitori mettono in mano ai bambini quegli smartphone che altro non sono che computer tascabili. “Quello che vorrei fosse preso in considerazione, in primo luogo dai genitori, è che mentre vietiamo l’alcol a un figlio fino ai 18 anni nessuno si pone il problema dell’uso che a 10 o 11 anni farà della sua connessione libera col mondo, di quello che potrà vedere e di come potrà interpretarlo. Questo mi pare incredibile. Il risultato, per i più, è una progressiva dissociazione dalla realtà, una crescente incapacità di contestualizzarsi”.
Su La Repubblica Milano un articolo del 25 marzo racconta un progetto pilota che in cinque scuole elementari porterà i bambini per una settimana ad immergersi nelle diverse religioni, con due ore giornaliere di lezione laboratorio. In classe ogni giorno arriverà un rappresentante di una comunità diversa: ebraica, cristiana, buddista, islamica e induista. L’esperimento, che si chiama “Incontriamo le religioni del mondo”, è stato pensato per favorire il dialogo religioso dall’assessorato all’Educazione di Palazzo Marino, in accordo con la Curia, e dall’anno prossimo potrebbe essere esteso a tante altre primarie milanesi.
Continuano le polemiche sull’Università islamica: il ministro dell’Istruzione, dell’Università e della Ricerca Stefania Giannini pensa che “L’Italia possa e debba assumersi una responsabilità culturale e formativa propria di un paese ponte.” (Corriere del mezzogiorno, 21 marzo). Ma il giorno successivo sulla stessa testata viene citato l’assessore all’Urbanistica del Comune di Lecce: “I leccesi hanno paura, mi sembra il momento storico meno opportuno per parlare di università islamica”.
Il 23 marzo il Resto del Carlino racconta la situazione di molti musulmani di seconda generazione, che si trovano incerti tra due culture: nati in Italia ma che a vent’anni a volte si sentono più estranei di quando erano bambini. L’Associazione scout musulmani d’Italia (Asmi) è la prima associazione di lupetti musulmani: conta circa 200 iscritti e la vicepresidente è stata formata dall’Agesci (Associazione guide e scout cattolici italiani), che li ha accolti e aiutati perché possano cominciare a fare attività educative col metodo del movimento internazionale ispirato a Baden-Powell. (Repubblica, 25 marzo)
Il 24 marzo il sottosegretario allo Sport Graziano Delrio ha dato parere favorevole e inviato a Montecitorio la legge – che si presume procederà senza intoppi – che dovrebbe dare ai ragazzi stranieri residenti in Italia gli stessi “diritti sportivi” degli italiani. Fine delle barriere, delle quote, dei vincoli: i ragazzi potranno essere tesserati dalle società sportive con le stesse procedure previste per il tesseramento dei cittadini italiani. (Repubblica, 24 marzo)
Continua la polemica sulla “teoria del gender” che per il cardinale Angelo Bagnasco, presidente dei vescovi italiani, “pone la scure alla radice stessa dell’umano per edificare un ‘transumano’ in cui l’uomo appare come un nomade privo di meta e a corto di identità”. Per i vescovi italiani con la teoria del gender è in atto “una manipolazione da laboratorio”. (Repubblica 24 marzo) Lo stesso giorno il manifesto ironizza: “C’è un nuovo termine che entra con forza nel vocabolario della Conferenza episcopale italiana: ‘transumano’”
Sulle pagine torinesi della Repubblica il 25 marzo è comparsa la notizia del “pellegrinaggio della memoria”: si trattava della quarta edizione della Marcia in memoria di Emanuele Artom, il giovane partigiano ebreo catturato, torturato e ucciso dei fascisti e dai nazisti, ripresa anche da La Stampa.
Avvenire segnala come il “caso” delle benedizioni pasquali a scuola – di cui molto si è parlato nelle scorse settimane – sia arrivato alla prima pagina del New York Times, che ha riportato la posizione degli 11 insegnanti e dei sette genitori che hanno presentato un ricorso al Tar per chiedere di sospendere le benedizioni pasquali richieste dai parroci. Per il NYT il caso di Bologna “fa parte di un continuo dibattito in Italia sull’esatto posizionamento del confine tra Stato e Chiesa”.
Ada Treves twitter @atrevesmoked
(29 marzo 2015)